Noitaliani da centocinquant’anni

La ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia è il pretesto, l’indignazione è la vera molla che ha mosso Gianguido Pagi Palumbo a scrivere il suo ottavo libro. Gli argomenti su cui punta sono: l’identità (chi sono, oggi gli italiani?), il razzismo (quello latente, quello montante), il maschilismo (che continua ad emarginare le donne), le immagini (una sequenza fotografica di 15 immagini a colori sull’Italia contemporanea). L’immigrazione è al centro del dibattito politico, ma in modo fuorviante perchè si dimentica che il nostro è storicamente un Paese multietnico “arricchitosi in oltre 3.500 anni di uomini e donne di culture diverse provenienti dall’Asia Minore-Medio Oriente, dall’Arabia, dall’Africa, dal Nord Europa, dall’Est Europa, da Spagna, Francia e Germania, dai Balcani”. La nostra società, oggi, è di nuovo multiculturale e multietnica e gli immigrati, spesso, si sentono più italiani di noi italiani. La terza parte del volume è dedicata all’identità maschile, al concetto di onore e alla violenza sulle donne descritta come “l’emergenza più drammatica”. Il volume -una raccolta di scritti pubblicati e inediti prodotti negli ultimi 10 anni - è una “scorreria intellettuale” (Nando Dalla Chiesa nella pPrefazione) sull’Italia “cosmopolita e meticcia” (Abdoulaye Pap Khouma nell’introduzione) che rivendica i “6 motivi di orgoglio nazionale” (bellezza, creatività, meticciato, solidarietà, municipalità, microimprenditorialità) e sottolinea le “tradizioni negative ormai radicate e che incidono fortemente nella nostra vita collettiva e sui rapporti con il resto del mondo: l’eccesso di individualismo, l’alto tasso di ignoranza diffusa, l’alto tasso di illegalità...”.



Gianguido Pagi Palumbo

Noitaliani da centocinquant’anni

Ed Infinito

Pagg 206, euro 14,00