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Noi Rete Donne sulla revoca dell'adesione della Turchia alla Convenzione di Istanbul

Noi Rete Donne sulla revoca dell'adesione della Turchia alla Convenzione di Istanbul

Noi Rete Donne chiede alla presidenza del W20 di stigmatizzare la pericolosa deriva del Governo di Erdoğan

Martedi, 06/04/2021 - Gentilissime

Elvira Marasco
Head of Delegation W20

Linda Laura Sabbadini
Chair W20

Martina Rogato
Sherpa W20


La Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, meglio nota come convenzione di Istanbul, fu approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa il 7 aprile 2011.

E’ un trattato che ha l’obiettivo di prevenire la violenza di genere, partendo dal riconoscerla come tale in tutte le sue manifestazioni, per arrivare a mettere in campo ogni azione positiva per la protezione delle vittime, impedendo allo stesso tempo l'impunità dei colpevoli.

Firmato da 32 paesi, il 12 marzo 2012 fu la Turchia il primo Paese a ratificarla.

Lo scorso 20 marzo, a nove anni dalla ratifica, il presidente turco Erdoğan con un decreto presidenziale ha revocato l’adesione. Un atto gravissimo stigmatizzato da tutte le organizzazioni internazionali in difesa dei diritti umani e da tutte le associazioni femministe europee.

Le donne turche hanno protestato in migliaia, lanciando un grido di allarme alla comunità internazionale. La Turchia non solo registra tre femminicidi al giorno ma è un paese cuscinetto centrale nel bilanciamento delle politiche migratorie europee. La scelta del presidente Erdoğan gonfia il vento del totalitarismo sui paesi del centro Europa, agendo come leva disgregante: Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, Lettonia, Lituania e Slovacchia non hanno ratificato la Convenzione e in Ungheria e in Polonia la proposta di adesione è stata bocciata rispettivamente dal parlamento e dal governo.

Marija Pejcinovic Buric, segretaria generale del Consiglio d’Europa ha dichiarato: "E’ un enorme passo indietro che compromette la protezione delle donne in Turchia, in Europa e anche oltre".

Simona Lanzoni, Vicepresidente del Grevio, l’organo indipendente che in seno al Consiglio d’Europa è deputato a monitorare lo stato di attuazione della Convenzione di Istanbul nei paesi che vi hanno aderito, ha affermato: “L’impianto della Convenzione di Istanbul è molto innovativo. Riflette quanto i movimenti delle donne, e in particolare i centri antiviolenza, hanno evidenziato da decenni rispetto alla violenza maschile, ovvero che essa è il frutto di un contesto sociale e culturale patriarcale, che discrimina le donne in ogni campo. È evidente che questo impianto contrasta con la visione sempre più tradizionalista – e dunque patriarcale – che il partito al potere in Turchia, ma anche forze politiche di destra e estrema destra sempre più aggressive in tutta Europa, portano avanti. Le donne non staranno a guardare. Ci aspettiamo che anche le istituzioni – in Italia e in Europa – facciano sentire la loro voce, perché quanto successo in Turchia mina alla base il riconoscimento e l’affermazione dei diritti umani, delle donne e di tutti”.

La Turchia è membro del G20, quest'anno sotto presidenza italiana e gli engagement groups di C20, L20 e Y20 hanno sottoscritto una Dichiarazione di condanna per la decisione del ritiro dalla Convenzione di Istanbul, alla quale non si comprende come mai il W20 non abbia aderito. Tra l'altro la Presidenza italiana del G20 ha posto tra le sue priorità le politiche di genere e gli obiettivi di Brisbane sull’ empowerment delle donne e appare oggettivamente una contraddizione promuovere i target di Brisbane e non difendere la Convenzione di Istanbul come uno degli strumenti da sostenere tra i governi G20.

Alla luce di questo, come Noi Rete Donne chiediamo alla presidenza del W20 di voler stigmatizzare con forza la pericolosa deriva del Governo di Erdoğan ribadendo l’assoluta necessità della ratifica della Convenzione di Istanbul da parte di tutti gli Stati che vi hanno aderito.

Roma 1 aprile 2021, Noi Rete Donne
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la risposta di Martina Rogato
Gentili colleghe,
grazie per la mail e la lettera sottoposta ieri alla nostra attenzione.

Il tema della violenza contro le donne e bambine è una delle priorità della presidenza W20 2021, così come l’impegno per la protezione di tutte le donne laddove ci sia un contesto difficile per l’affermazione dei loro diritti. Appresa la notizia del ritiro della Turchia dalla Convezione di Istanbul, il movimento internazionale, ha concertato uno statement che è stato anche reso noto nei nostri canali di comunicazione.
Lo statement invita i Paesi del G20 (rientranti o no del Consiglio d’Europa) a ispirarsi all'approccio olistico di Istanbul, ed è frutto del pieno consenso delle 20 delegazioni con cui, come la governance di W20 prevede, abbiamo concertato parola per parola il testo.

(La proposta di statement iniziale elaborata dalla presidenza era più esplicita sulla Turchia ma non ha ricevuto il pieno consenso. Riteniamo tuttavia molto importante il risultato finale: tutte le delegazioni sono state concordi nel richiamare tutti i paesi alla lotta contro la violenza ispirandosi all'approccio olistico della Convenzione di Istanbul.)

Lo statement di Civil20, successivo alla nostra dichiarazione pubblica, non ha invece raggiunto il consenso di tutte le 20 delegazioni, in quanto non è stata data la possibilità alle delegazioni W20 di condividere proposte di implementazione del testo stesso per renderlo allineato con il linguaggio di W20. La nostra governance si basa su negoziazioni multilaterali di ogni testo e sempre pieno consenso.

La presidenza italiana e l’intero W20 tuttavia, continua a lavorare alla diffusione e difesa dei principi di Istanbul in tutti i luoghi istituzionali e di dialogo dove sta esercitando il suo mandato.
Il tema della violenza contro le donne è portato in tutti i tavoli di discussione della presidenza e sarà una delle priorità del Communiqué che verrà consegnato al Presidente Draghi a luglio.

Restando a vostra disposizione per ulteriori informazioni, porgiamo i nostri cordiali saluti e auguri di buone feste

W20 Presidenza italiana

Martina Rogato
Sherpa, Women20, G20 Engagement Groups www.g20.org



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