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Noi Rete Donne, la proposta.....

Noi Rete Donne, la proposta.....

Per un sistema di regole elettorali women friendly (qualsiasi sia il sistema elettorale di riferimento)

Giovedi, 28/07/2011 -
Il 16 dicembre 2010 si svolse presso la Camera dei deputati – Sala del Cenacolo un partecipato convegno promosso da “Noi Rete Donne” in cui è stato presentato e discusso finalizzate al riequilibrio della rappresentanza di genere nella politica (in allegato).

A partire dal presupposto che una riforma elettorale non può oggi prescindere dal prendere in considerazione norme di democrazia paritaria, il documento, realizzato da una rete di donne di diversa esperienza professionale e politica, presenta una sintesi degli interventi normativi più efficaci, a seconda del sistema elettorale di riferimento.



Le proposte, su cui si sono confrontate numerose donne appartenenti a diversi schieramenti politici impegnate in Parlamento, nelle amministrazioni locali e nell’associazionismo, hanno raccolto un sostegno pressoché unanime delle partecipanti con l’impegno a promuovere il documento nelle sedi istituzionali di competenza. Gli interventi che si sono succeduti sono stati ricchi di osservazioni, spunti di riflessione, proposte di integrazione e di azione. L’elemento comune e condiviso che è emerso, pur nella differenza di valutazione sul tipo di sistema elettorale – maggioritario o proporzionale nelle loro diverse declinazioni - è l’esigenza di intervenire sulla legge elettorale con norme di garanzia per la rappresentanza di genere, tenendo conto della necessità di includere competenti risorse femminili.



Rosi Bindi, Anna Finocchiaro, Maria Ida Germontani, Livia Turco, Lella Golfo, Pia Locatelli, per citare soltanto alcune degli interventi, hanno posto questioni di qualità della democrazia, di meritocrazia nell’accesso alle cariche elettive, di trasparenza nella selezione delle candidature di responsabilità, di rimborsi elettorali, di impegno dei partiti politici per la democrazia interna, di agenda politica che includa il punto di vista delle donne.



Si è sottolineato come l’approccio alla questione non debba essere soltanto strumentale, ma debba prevedere un impegno concreto nelle sedi istituzionali e una efficace azione di lobbying nei confronti dei partiti politici, affinché i temi della rappresentanza femminile diventino una priorità nel Paese.



L'incontro dello scorso 16 Dicembre ha, nei fatti, raccolto intorno alla proposta di intervento avanzata dal gruppo Noi Rete Donne, voci diverse e trasversali della politica italiana, fondamentalmente tutte unite da un comune obiettivo: la necessità di apportare correttivi all’attuale legge elettorale, la necessità di riportare il tema della rappresentanza politica femminile al centro dell’attenzione dei partiti e di iniziative parlamentari e la necessità di affrontare e risolvere il problema del rinnovamento e la crisi di credibilità complessiva dell'attuale classe dirigente.



Noi Rete Donne

(Profilo su facebook: ' Noiretedonne')





Per un sistema di regole elettorali women friendly

(qualsiasi sia il sistema elettorale di riferimento)





PREMESSA





Il problema della sottorappresentazione delle donne nei luoghi decisionali della politica richiede un intervento normativo urgente e correttivi efficaci. La situazione italiana mette in evidenza il persistere di una condizione di disparità politica sulla base del genere, che può essere considerato come uno degli indicatori di un basso tasso di democraticità del nostro sistema. La questione non si limita ai dati quantitativi, ma investe la concreta possibilità per una delle componenti della società di incidere sui processi decisionali e di “fare” le politiche. Per il pieno esercizio dei diritti politici, in particolare del diritto elettorale passivo limitato di fatto per le donne, risultano essere fondamentali le modalità di accesso agli organi elettivi ed in particolare i meccanismi di formazione e selezione della rappresentanza e della leadership. La necessità improcrastinabile di risolvere la disuguaglianza rende il dibattito sulle azioni positive in materia elettorale un elemento centrale della riflessione politica sulla democrazia paritaria.

Il ventaglio delle possibili soluzioni è ampio e la scelta non può prescindere dal sistema elettorale di riferimento, ma qualsiasi soluzione dovrebbe essere accompagnata anche da un mutamento culturale, sulla base di un processo di democratizzazione dei partiti politici e della volontà di autovincolo e autoriforma degli stessi.

L’adozione di misure legislative ad hoc e la scelta autonoma di autoriforma dei partiti non sono antitetiche, anzi, la loro convergenza potrebbe amplificare l’efficacia dell’intervento. L’auspicio è che la questione venga assunta come una delle priorità dell’agenda politica, poiché un intervento normativo, nella condizione attuale, non è più rinviabile per realizzare una piena e matura democrazia.



Le proposte che si intendono avanzare, a nostro parere le più funzionali al raggiungimento di una effettiva democrazia paritaria, sono in coerenza con il dettato costituzionale (artt. 3, 51 e 117 Cost.) e con la Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea divenuta vincolante per gli stati con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona (Art. 23), che meglio esplicitando quanto già presente nei richiamati articoli ha previsto che “la parità tra uomini e donne deve essere assicurata in tutti i campi….Il principio di parità non osta al mantenimento o all’adozione di misure che prevedano vantaggi specifici per il sesso sottorappresentato”.



Le proposte di intervento normativo, che intendono coniugare il tema della democrazia paritaria al tema altrettanto urgente del rinnovamento della politica, si articolano in tre ambiti:

1. il sistema elettorale

2. la selezione delle candidature

3. misure di sostegno alle candidate







1. SISTEMA ELETTORALE: i meccanismi di azioni positive






Indipendentemente dal sistema elettorale di riferimento, deve essere inserita nella legge elettorale (ai diversi livelli) una norma di garanzia per la rappresentanza equilibrata dei sessi, che risponda al principio di rappresentanza paritaria, rafforzata dalla previsione di inammissibilità della lista nel caso di inosservanza.

Proposta:

“In ogni lista con numero di candidati pari ogni sesso deve essere rappresentato in misura pari al 50 per cento; in ogni lista con numero di candidati dispari lo scarto tra i sessi non può essere superiore a uno, a pena di inammissibilità della lista”.



Sistema proporzionale, con o senza premio di maggioranza




Qualora il sistema elettorale sia di tipo proporzionale, si considerano tre ipotesi:



a) con liste bloccate (sistema attualmente in uso per le elezioni della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica)



Proposta:

- Introduzione dell’alternanza obbligatoria dei due sessi (1-1 zipper system) a pena di inammissibilità della lista

- Introduzione di un meccanismo che assicuri la rappresentanza equilibrata nei capilista.

- Introduzione della previsione che, in caso di dimissioni o di decadenza, per qualsiasi motivo, di uno o più eletti/e, debba subentrare il primo dei non eletti/e dello stesso genere dei dimissionari/e o dei decaduti/e.



b) con preferenze (sistema attualmente in uso per le elezioni del Parlamento europeo, per le regionali e comunali, per la circoscrizione Estero)



Proposta:

- possibilità di esprimere due preferenze, con l’obbligo che la seconda sia di genere diverso dalla prima, a pena di nullità della seconda preferenza. Il riferimento è la norma contenuta nella legge elettorale della regione Campania (l.r. n.4 del 29 marzo 2009).

Nello specifico, l’art. 4 che recita: “Nel caso di espressione di due preferenze, una deve riguardare un candidato di genere maschile e l’altra un candidato di genere femminile della stessa lista, pena l’annullamento della seconda preferenza.”.



c) con collegi uninominali e attribuzione proporzionale dei seggi (sistema attualmente in uso per le elezioni provinciali)



Proposta:

- Previsione di collegi binominali (tutte le liste candidano in ciascun collegio un uomo e una donna). Ogni voto è attribuito al ticket uomo/donna. In tal caso dovrebbero essere ridisegnati i collegi.



Per ogni ipotesi considerata, si prevede la possibilità di presentare la candidatura in un unico collegio/circoscrizione (divieto di candidature plurime)





Sistema maggioritario



Qualora il sistema elettorale sia di tipo maggioritario



Proposta:

- Previsione di collegi binominali (vengono candidati un uomo e una donna). Ogni voto è assegnato al ticket uomo/donna, che in caso di vittoria del collegio sono eletti ambedue. In tal caso dovrebbero essere ridisegnati i collegi.



Nel caso di collegi uninominali, l’esperienza ha dimostrato che l’eventuale introduzione dell’obbligo di candidare il 50% di uomini e il 50% di donne, pur presentando il vantaggio di garantire numericamente la distribuzione delle candidature, è applicato in modo da penalizzare nei fatti le donne, poiché i partiti spesso scelgono di candidare gli uomini nei collegi “sicuri”, lasciando alle donne i collegi “perdenti” o “incerti”. Tale criterio deve pertanto essere accompagnato da precise garanzie di “parità” di accesso alle candidature considerate più “sicure”.



Si prevede la possibilità di presentare la candidatura in un unico collegio (divieto di candidature plurime)



Le suddette proposte valgono per i diversi livelli di elezioni (Comunali e Municipi o Circoscrizioni, Provinciali, Regionali, Camera dei Deputati, Senato della Repubblica, Parlamento europeo, circoscrizione Estero)







2. SELEZIONE DELLE CANDIDATURE





Nel caso in cui si intendano effettuare le primarie al fine di selezionare le candidature all’interno dei partiti o delle coalizioni, occorre prevedere:



a) modalità di presentazione delle candidature

proposta:

- le candidature possono essere presentate accompagnate da un determinato n. di firme di cittadini/e e/o da ONG, associazioni femminili, associazioni di volontariato, organizzazioni professionali dei lavoratori, dei lavoratori autonomi, dei datori di lavoro

b) trasparenza

Proposta:

- per favorire la trasparenza e la conoscenza delle candidate e dei candidati, prevedere l’obbligo di presentazione del curriculum vitae

c) legalità

Proposta:

- prevedere requisiti di legalità quali: no procedimenti penali pendenti per reati gravi, in particolare condanne o rinvii a giudizio per reati di mafia, terrorismo, reati gravi contro la persona, reati contro la Pubblica Amministrazione.

d) ricambio della classe dirigente

Proposta:

- si introduce il limite di tre mandati e il principio di incompatibilità, con divieto di cumulo delle cariche





3. MISURE DI SOSTEGNO ALLE CANDIDATE



Spese elettorali



Proposta:

a) prevedere un meccanismo efficace di incentivi e disincentivi sui rimborsi elettorali a favore delle donne

b) predisporre un adeguato ed efficace sistema di controllo e sanzionatorio (audit indipendente)



Eventualmente si può prevedere una azione positiva ulteriore per il sostegno alle spese elettorali delle donne (es. voucher per la conciliazione tra impegni politici e famiglia) da proporre ai partiti politici.



Par condicio di genere



Proposta:

a) prevedere una norma di principio generale e vincolante per la parità uomo-donna nell’accesso ai mezzi di informazione

b) prevedere adeguate forme di controllo dell’Authority per le Garanzie nelle Comunicazioni e sanzioni efficaci che possono giungere alla sospensione della presenza del partito, della lista o della coalizione negli spazi di informazione elettorale nel caso di infrazione alla norma.







Le promotrici :



Daniela Carlà

Anna Maria Parente

Marisa Rodano



Il documento è stato elaborato da un gruppo di lavoro che si è avvalso di numerosi contributi, hanno partecipato tra le altre Irene Giacobbe, Monica Cirinnà, Elisabetta Bilotta, Marina Porro e Vanna Palumbo. La redazione è stata coordinata da Agnese Canevari.

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