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NOI RETE DONNE IN PREPARAZIONE DEL G7 2024: il documento

NOI RETE DONNE IN PREPARAZIONE DEL G7 2024: il documento

In vista del G7 a presidenza italiana Noi Rete Donne ritiene utile indicare una serie priorità, che il G7 a guida italiana dovrebbe affrontare

Lunedi, 11/03/2024 -

 

 

 NOI RETE DONNE IN PREPARAZIONE DEL G7 2024   

In vista del G7 a presidenza italiana NOIRETEDONNE ritiene utile indicare una serie priorità, che il G7 a guida italiana dovrebbe affrontare.

 COSTRUIRE UNA PACE GIUSTA

NOIRETEDONNE sottolinea la gravità e la complessità della situazione internazionale in cui il G7 italiano si apre. 

Gli scenari di guerra,le tensioni e conflitti interni e tra i paesi, L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, la recente crisi tra Palestina e Israele, mettono in luce ancora una volta quanto siano le donne di tutte le età a pagare per prime i costi politici e sociali di tali conflitti.  

Ciò è ancor più evidente nella nuova guerra Israelo-palestinese, dopo il pogrom e i femminicidi di massa, perpetrati dalla organizzazione terrorista di Hamas, nei confronti di centinaia di donne israeliane,che hanno subito stupri e violenze indicibili e che sono stati all’origine dell’inizio di bombardamenti indiscriminati su Gaza da parte del governo israeliano, e che stanno causando la morte di decine di migliaia di persone soprattutto donne e bambini.  

Va sottolineato inoltre, come quelle del Myanmar, Siria, Yemen, Iran, Sud Sudan, Afghanistan, Rojava, sono tutte crisi dimenticate dalle istituzioni nazionali e internazionali, dove a causa dell’indifferenzapolitica,le donne e le ragazze sono principalmente e sempre più spesso, oggetto di violenze sessuali, e sono usate come  arma tattica di guerra, senza che vi sia a livello internazionale una azione incisiva per risolverle. 

Come evidenziava una guida per i mediatori di pace ONU:“la violenza sessuale contro le donne è altamente efficace, il suo utilizzo umilia, domina, instilla paura, rompe l'identità e crea divisioni etniche, familiari e comunitarie durature. Ed è più potente e meno costosa di un fucile”. 

Sempre di più i conflitti colpiscono le popolazioni civili e sempre più le guerre usano sistemi e tecnologie avanzatissime che colpiscono le popolazioni civili.   

Infine, le strategie di sviluppo globale e gli obiettivi definiti dai precedenti G7, su tali questioni sono ulteriormente messi in discussione dall’aumento dell’instabilità globale, dalla crescente polarizzazione politica tra i paesi, dalla crescita di governi autoritari, teocratici e dalla loro alleanza. Queste polarizzazioni e i crescenti attacchi alle democrazie, non fanno altro che esacerbare le attuali diseguaglianze e la violenza nei confronti delle donne. 

NOIRETEDONNE sottolinea che i paesi del G7 hanno la responsabilità di contrastare la crescente minaccia posta dalla influenza e dalle strategie dei paesi autoritari nelle istituzioni internazionali e il loro rafforzamento, a partire dal Consiglio per i diritti umani,  dove tali governi autoritari mirano a far avanzare una agenda per ridurre e diluire le norme internazionali sui diritti umani, Un ulteriore indebolimento del sistema dei diritti umani delle Nazioni Unite mette a rischio la lotta delle donne in quei paesi. I governi G7 nel loro impegno a sostegno dei diritti umani,  dovrebbero sviluppare e implementare nuovi strumenti di collaborazione, finanziamento e monitoraggio che possano mettere in luce i tentativi dei governi autocratici, volti ad eludere la accountability. 

NOIRETEDONNE chiede programmi specifici per il sostegno non solo politico ma anche finanziario dei movimenti democratici e delle organizzazioni delle donne di questi paesi, affinché possano essere messe in grado di costruire un percorso certo verso la democrazia e la partecipazione delle donne ai processi di pace e di cambiamento democratico e ribadisce che senza la democrazia, senza il riconoscimento delle libertà e dei diritti umani fondamentali, sarà impossibile garantire nessuna pace e nessuno sviluppo inclusivo. 

Sempre in merito alle questioni imposte al grave contesto internazionale, sarà fondamentale che il G7 si impegni per un profondo cambiamento e rafforzamento delle istituzioni multilaterali, così da permettere una risposta globale alle attuali crisi, lavorando contemporaneamente per la individuazione di azioni specifiche e sanzionatorie nei confronti di paesi chiave che violano i diritti umani. 

Non si può tollerare ad esempio, che il Forum del Consiglio ONU per i Diritti Umani del 2023  sia  stato presieduto dall’Iran, paese in cui le donne sono quotidianamente vittime di violenze, arresti, uccisioni,  

MIGRAZIONI 

Degli oltre 100 milioni di persone costrette alla fuga e che diventano sfollate, spesso per anni, oltre la metà sono donne e ragazze. Oltre 50 milioni di donne e ragazze, spesso, vittime di discriminazione di genere ma anche di violenze. Donne che non hanno la possibilità di accedere ai servizi sanitari primari, specie quelli legati alla salute riproduttiva, che oltre a subire violenze sessuali, sono vittime del traffico di esseri umani.  

Oltre alla povertà e ad altri problemi che tutti i rifugiati sono costretti ad affrontare, le donne rifugiate subiscono un ulteriore livello di oppressione derivante dalla discriminazione di genere possono essere colpite in modo sproporzionato dalla perdita di mezzi di sussistenza, durante lo sfollamento. Potrebbero, ad esempio, non essere in grado di mantenere i propri mezzi di sussistenza a causa della perdita della terra e del bestiame. Anche la perdita della casa e della terra può colpire le donne in modo sproporzionato, a causa, ad esempio, dell’assenza di titoli di proprietà. Per non parlare dell’accesso iniquo all’assistenza, all’istruzione e alla formazione. 

NOIRETEDONNE chiede che i paesi del G7 vadano oltre le dichiarazioni e le risoluzioni e garantiscanopartnership attive, impegni politici e finanziari e programmi  comuni a sostegno  dei diritti umani, delle donne e delle ragazze, mettendo  in atto strumenti efficaci, che mirino ad assicurare impatti tangibili, duraturi e trasformativi sulla vita delle donne e delle ragazze  a partire dalle situazioni di conflitto e nelle fasi di peace building, agendo anche per perseguire econsegnare i responsabili delle violenze contro donne e ragazze alla giustizia internazionale. 

Il G7 precedente aveva riconosciuto i bisogni specifici, le sfide e il potenziale delle donne e la loro diversità come agenti di cambiamento nelle crisi, nei conflitti e negli sfollamenti e si impegnava a intensificare gli sforzi per integrare le prospettive di genere e garantire la partecipazione piena, equa, efficace e significativa delle donne ai processi decisionali sociali, economici e politici e, all’allocazione delle risorse, nonché alla risoluzione dei conflitti. e processi di costruzione della pace.  

NOIRETEDONNE ribadisce l’importanza dell'inclusione delle donne negli organismi per la prevenzione dei conflitti e nei processi di pace, per il raggiungimento di una pace giusta, inclusiva e sostenibile e per prevenire le violenze e gli stupri come strumento di guerra. 

NOIRETEDONNE chiede ancora una volta l’adozione del gender mainstreaming negli accordi internazionali e regionali, per evitare che questi, soprattutto quando sono settoriali o commerciali, abbiano un impatto di genere negativo a causa del diverso accesso e controllo da parte delle donne alle risorse economiche e sociali. 

NOIRETEDONNE chiede la costituzione di gruppi di lavoro tematici, a partire dalle questioni inerenti all’empowerment istituzionale e per affrontare le emergenze  poste dalle guerre in corso, e dalla crescita potenziale dei conflitti, con la partecipazione delle organizzazioni delle donne e della società civile, anche dei paesi che  su cui si intende lavorare in modo prioritario, con meccanismi certi di monitoraggio, tempi, e indicatori misurabili, così da poter verificare nel tempo l’impegno dei governi  

Il rafforzamento del ruolo delle donne nei paesi del G7 richiede politiche e decisioni che toccano altri aspetti chiave della società, dell’economia e della governance. In particolare:

 

LAVORO 

la partecipazione delle donne nel mercato lavoro è essenziale per la crescita e la stabilità economica globale.  

Come evidenziato nel Rapporto OCSE “G7 Gender Equality Implementation Report 2023” pubblicato sotto la presidenza giapponese: “Il mercato del lavoro rimane irto di sfide legate al genere che impediscono alle donne di raggiungere il loro pieno potenziale, e le donne appartenenti a minoranze svantaggiate (etniche/razziali, di basso contesto socioeconomico, migranti) spesso devono affrontare molteplici ostacoli da superare. Le donne hanno meno probabilità di impegnarsi in un lavoro retribuito, devono affrontare un persistente divario salariale e incontrano soffitti di cristallo nell’avanzamento professionale.”

I paesi del G7 dovrebbero pertanto rafforzare le politiche e le iniziative volte a colmare il divario retributivo e di genere, perché le donne possano assumere ruoli chiave nel lavoro, nelle istituzioni multilaterali, regionali e nazionali e nella governance delle imprese e delle organizzazioni della società civile. 

NOIRETEDONNE ritiene importante che il G7: 

-          Rafforzi le iniziative per lo sviluppo delle competenze delle donne, in modo da facilitare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, agli avanzamenti di carriera e un maggiore equilibrio tra lavoro e vita privata;

-          Promuova il rilancio degli obiettivi di Brisbane per la riduzione del differenziale di genere nella partecipazione delle donne al mercato del lavoro, impegnandosi a ratificare e attuare le Convenzioni fondamentali ILO e la Convenzione 190/2019, prima norma internazionale volta a prevenire e contrastare la violenza e le molestie nel mondo del lavoro.

-          Si impegni a promuovere l’imprenditorialità femminile e a fornire sostegno alle imprese gestite da donne aumentando l’accesso ai finanziamenti, all’istruzione e alla formazione per le donne.

-          Lavori per individuare e rafforzare le procedure e le regole perché le imprese dei paesi G7, anche quelle non quotate, adottino metriche ambientali, sociali e di governance (ESG) trasparenti e misurabili per la promozione di una concorrenza che valorizzi il ruolo delle donne nei processi decisionali e nella sostenibilità delle politiche di impresa.

-          Adotti politiche di sostegno che stimolino l'imprenditorialità femminile, migliorando l'accesso e l'utilizzo dei servizi finanziari da parte delle donne imprenditrici e rafforzando l'uso delle TIC e delle soluzioni digitali da parte delle donne imprenditrici, a sostegno della loro attività;

-          Promuova misure favorevoli, che facciano leva su strumenti finanziari e di investimento, attraverso fondi specifici pubblici e privati, che favoriscano gli investimenti produttivi da parte di donne imprenditrici.

-          Sviluppi strumenti per l'apprendimento a distanza, compreso l'uso delle reti televisive pubbliche, per garantire l'accesso a diverse modalità di trasferimento di conoscenze e informazioni per le ragazze e le donne che vogliono promuovere attività lavorative.

-          Adotti misure per l’accesso delle donne alla finanza e alla governance delle imprese, con forme di sostegno alla gestione al femminile delle piccole e medie imprese.

 

LEADERSHIP E PARTECIPAZIONE POLITICA E SOCIALE

 

Le donne nei paesi del G7 sono attive in una vasta gamma di organizzazioni e movimenti sociali, contribuendo a promuovere i diritti delle donne, l'uguaglianza di genere e altre questioni rilevanti.

Tuttavia, vi sono ancora enormi ostacoli alla piena partecipazione alla vita sociale e civile a causa di discriminazioni di genere, di problemi finanziari e di assenza di sostegni alle attività e ai servizi promossi dalle donne per le donne. 

Nei paesi G7, le donne inoltre hanno raggiunto vari livelli di rappresentanza politica, ma la loro partecipazione è spesso inferiore rispetto a quella degli uomini. Alcuni paesi hanno adottato quote di genere o altre misure per aumentare la rappresentanza femminile nei parlamenti e nei governi,ma nonostante i progressi degli ultimi anni, le donne rimangono sottorappresentate nelle istituzioni nazionali e internazionali. I paesi del G7 possono lavorare per raggiungere la parità di genere nelle posizioni apicali, compresi, i parlamenti e i consigli di amministrazione delle aziende, comprese le aziende non quotate. L’attuazione di misure quali quote, riforme elettorali e programmi di sviluppo della leadership possono contribuire a rafforzare la partecipazione politica delle donne. 

NOIRETEDONNE chiede pertanto azioni mirate e misure di sostegno e incentivazione che rafforzino e stimolino il protagonismo delle donne nei ruoli decisionali della politica, delle amministrazioni pubbliche, delle imprese e della società civile, perché senza un empowerment istituzionale delle donne, sarà impossibile raggiungere gli altri obiettivi specifici, garantendo il rafforzamento delle procedure e dei criteri di monitoraggio della Roadmap che verrà decisa. 

NOIRETEDONNEchiede che il G7 costituisca gruppi di lavoro tematici, a partire dalle questioni inerenti all’empowerment istituzionale e la governance delle imprese, la sanità e la partecipazione delle donne alla economia digitale, con la presenza traversale delle organizzazioni delle donne, definendo altresì meccanismi certi di monitoraggio, tempi, metriche e indicatori misurabili, così da poter verificare nel tempo l’impegno dei governi. 

Sarà fondamentale investire nell’istruzione di qualità e nello sviluppo delle competenze delle ragazze per il loro empowerment e il loro progresso. Il G7 dovrebbeindividuare azioni prioritarie volte a garantire parità di accesso a un’istruzione di qualità per ragazze e donne, in particolare nei campi STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) dove sono tradizionalmente sottorappresentati. 

Le donne nei paesi del G7 sono ben rappresentate nel settore dell'istruzione superiore e in molte professioni, ma sono ancora sottorappresentate in campi come la scienza, la tecnologia, l'ingegneria e la matematica (STEM), come pure in molte aree della ricerca scientifica e tecnologica dei paesi G7, con notevoli disparità di genere nelle posizioni di leadership. Gli sforzi per aumentare la partecipazione delle donne nella ricerca scientifica e tecnologica dovrebbero comprendere politiche di inclusione, programmi di sensibilizzazione, borse di studio.

 Salute e benessere: i problemi legati alla salute delle donne, tra cui la salute sessuale, riproduttiva e materna, i diritti riproduttivi e l'accesso ad una assistenza sanitaria pubblica di qualità, vanno sostenuti finanziariamente e con progetti mirati, a seconda delle fasce d’età. Il G7 dovrebbe adottare misure di coordinamento  e collaborazione attraverso politiche che promuovono misure e servizi sanitari pubblici sensibili al genere, diritti riproduttivi e ricerca sui problemi di salute delle donne. 

Violenza di genere: sradicare la violenza di genere è essenziale per raggiungere l’uguaglianza di genere. Le violenze di genere stanno aumentando in tutti i paesi e il G7 dovrebbe riconoscere questo problema e adottare misure strategiche per la realizzazione di  profondi cambiamenti culturali, a partire dall’istruzione di base,  rafforzando anche leggi e politiche per la prevenzionedella violenza contro le donne, fornendo servizi di emergenza efficienti, sostegno alle sopravvissute e cambiamento die sistemi giudiziari  perché siano  rispondenti e tempestivi di fronte alle violenze di genere. 

Cambiamenti climatici e sostenibilità: le donne sono colpite in modo sproporzionato dai cambiamenti climatici e dal degrado ambientale, in particolare nei paesi in via di sviluppo. Chiediamo al G7 di incorporare le prospettive di genere nelle politiche e nelle iniziative sul clima, promuovendo iniziative di partecipazione delle donne ai processi decisionali ambientali e sostenendo la adozione di progetti di sviluppo sostenibile guidati dalle donne.  

INTELLIGENZA ARTIFICIALE 

NOIRETEDONNE riconosce l’importanza dell’Intelligenza Artificiale nella potenziale valorizzazione delle donne in molti settori dell’economia,per una crescita inclusiva, l’innovazione e la promozione dello sviluppo sostenibile nei paesi del G7 e oltre. Ma sottolinea anche i rischi che ne derivano se tale processo innovativo non verrà gestito promuovendo un ruolo attivo delle donne in questo ambito tecnologico, a partire dalla ricerca e sviluppo, con competenze specifiche nelle discipline STEM (Science, Technology, Engineering, and Mathematics), per garantire una forza lavoro diversificata e competente anche nel settore dell'IA. 

Pertanto, il G7 dovrebbe porre in atto, con urgenza, strategia di incentivazione alla leadership femminile nel settore dell'IA,come perno fondamentale per garantire che le decisioni riguardanti lo sviluppo, l'implementazione e la regolamentazione di questa tecnologia riflettano le esigenze e i valori delle donne.La partecipazione delle donne potràinoltre contribuire a guidare la discussione sull'etica e la responsabilità sociale nell'uso dell'IA, nell’affrontare i rischi e le implicazioni sociali e occupazionali prodotte dall’IA, per garantire che sia utilizzata in modo responsabile e equo, valorizzando le diversità e l’inclusione delle donne. 

NOIRETEDONNE chiede che il G7 adotticorposi investimentinella formazione e per lo sviluppo professionale delle donne nel settore dell'IA,così da garantire una forza lavoro qualificata e diversificata, anche attraverso programmi di mentorship, borse di studio e opportunità di networking,che aiutino le donne a sviluppare le competenze e la fiducia necessarie per avere successo nel campo dell'IA. 

Sarà altrettanto fondamentale che si garantisca l’accesso e la partecipazione delle donne nella progettazione, sviluppo e implementazione dei sistemi di IA e dei suoi Algoritmi per evitare che questi diventino strumenti discriminatori sulla base del genere e che si introducano soluzioni tecnologiche, che non tengano pienamente conto delle esigenze delle donne, rafforzando invece la discriminazione di genere.

 

Per NOIRETEDONNE

 

Daniela Carlà

Cecilia Brighi

 

 

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