Approvato in Commissione il Disegno di legge per la parità di genere nelle cariche pubbliche. Una proposta su cui Noi Rete Donne lavora da anni
È stata proprio una sincronicità significativa. Abbiamo programmato l’incontro di Noi Rete Donne il 5 luglio, abbiamo focalizzato la discussione sul Disegno di legge per la parità di genere nelle cariche pubbliche e ieri, 6 luglio, la proposta è stata approvata nella Commissione affari costituzionali del Senato. È una proposta alla quale con Noi Rete Donne teniamo moltissimo. Vi abbiamo lavorato per anni proprio perché essenziale per la Democrazia Paritaria nel nostro paese. Siamo grate alla senatrice Pinotti, prima firmataria, con la quale ci siamo confrontate in più occasioni e che ha colto positivamente le sollecitazioni di Noi Rete Donne. Siamo ugualmente grati alla senatrice Valente, relatrice del provvedimento e proprio per questo intervenuta nell’incontro di Noi Rete Donne di questi giorni. Ora auspichiamo davvero che sia questa la legislatura dell’approvazione definitiva. Il Paese ne ha proprio bisogno e quello compiuto è solo un primo passo.
Dopo la bellissima festa in cui finalmente ci siamo incontrati in presenza il 7 giugno scorso (video), anche se purtroppo tante amiche di Noi Rete Donne non sono riuscite ad intervenire, l’incontro on line del 5 luglio è stato utile per riconsiderare priorità, verificare obiettivi, definire l’agenda, sviluppare il confronto. Veicoliamo pubblicamente Il video della discussione perché è un momento del comune percorso di lavoro. Su tutte le problematiche, ovviamente appena sfiorate, torneremo nei prossimi mesi, consapevoli dell’importanza del momento, della necessità che le donne siano protagoniste nell’interesse di tutti e tutte, delle nostre responsabilità. Le donne devono essere nominate in quanto tali, riconosciute come soggetto politico, devono poter contare e decidere. Sconcertante è che la recente sentenza USA sull’aborto non nomini le donne, E deve far riflettere il retroterra culturale che ha portato a questo esito.
La nostra rete può avere un ruolo importante proprio perché trasversale, indipendente, politica. L’assoluta autonomia da tutti i partiti, paradossalmente, rafforza la rete e non è in contraddizione con l’obiettivo di incidere politicamente: si, lo diciamo chiaramente, la nostra è una rete politica!
Siamo tante, competenti in vari ambiti e con esperienze diversificate: una rete di esperte, che intende valorizzare il merito, ma non un club professionale di consulenti. Quest’ultimo a scanso di equivoci, avrebbe pure diritto di esistere con finalità dichiarate, ma sarebbe altra cosa rispetto alla rete politica e culturale che coagula competenze ed esperienze e le mette in campo per la Democrazia Paritaria. Credo che questo aspetto ci conferisca autorevolezza e accresca le nostre responsabilità.
Le questioni aperte e pure urgenti sono tante: il contesto internazionale e la guerra in Europa, l’impatto delle risorse del PNRR, il gender procurement e la certificazione di genere, la presenza femminile nei consigli e nelle giunte regionali ma anche nel prossimo parlamento, le emergenze ambientali e le caratteristiche della transizione digitale, la declinazione di genere nell’etica pubblica, il riequilibrio di genere nelle aziende e nei ruoli apicali pubblici, gli sviluppi della medicina e della tecnologia di genere, il nesso tra diritti delle donne e Democrazia Paritaria, la configurazione di una nuova leadership in cui anche le donne si riconoscano. E altre ancora.
Sulla composizione del prossimo parlamento dobbiamo ragionare sin da ora. Quello attuale è quello con il più alto numero di donne nella storia della Repubblica, e il risultato è dovuto al costante impegno di Noi Rete Donne, che ha promosso l’accordo per la Democrazia Paritaria ed ha elaborato gli emendamenti accolti e sostenuti trasversalmente dalle parlamentari di tutti i partiti. Ora quel risultato non possiamo più ritenerlo sufficiente: dobbiamo guardare a un parlamento decisamente paritario con candidate selezionate non solo per la loro competenza ma anche per l’autonomia e la libertà propositiva.
Continuiamo a lavorarci, consapevoli della nostra potenzialità ma anche dei nostri limiti. Non siamo un partito politico, non godiamo per nostra scelta di alcun tipo di finanziamento, non vantiamo una struttura organizzata. Abbiamo un esempio che ci guida, quello di Marisa Rodano, co-promotrice di Noi Rete Donne, e non è poco davvero averla costantemente al nostro fianco.
Continueremo ad elaborare proposte, ad esercitare pressioni, a costituire un punto di riferimento nella costruzione di una nuova necessaria multidisciplinarietà, a contribuire allo sviluppo paritario della democrazia che, come racconta lo slogan da noi ideato e che ci accompagna sin dall’inizio, o è paritaria o non è.
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