Rete maschile - Dopo l'incontro di Bologna, delineato il cammino verso una rete nazionale di uomini contro la violenza
Marco Deriu Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2007
C’è chi ha fatto anche 700 chilometri per arrivare a Bologna il 9 giugno scorso per aggiungersi assieme ad altri alle “Differenti voci maschili per costruire relazioni di libertà”, come si intitolava il secondo incontro nazionale di uomini contro la violenza. Si tratta del secondo appuntamento dopo quello del 14 ottobre scorso a Roma che ha fatto seguito all’appello “La violenza contro le donne ci riguarda: prendiamo parola come uomini” lanciato nel settembre scorso da un piccolo gruppo di promotori e poi firmato da circa 600 uomini. A seguito di quell’appello si sono moltiplicati incontri e iniziative in tutta Italia. Il successo dell’iniziativa e l’attenzione ricevuta ha convinto i promotori a non perdere quest’occasione e a puntare invece a costituire una vera e propria rete nazionale di uomini contro la violenza.
Ma come si è arrivati fin qui? Si tratta in realtà degli ultimi passi di una lunga storia che si è costruita lentamente intessendo tanti fili. A partire dal movimento studentesco romano a metà degli anni ’80, dalle prime esperienze del gruppo uomini di Pinerolo negli anni ‘90, dalle pagine della rivista Alfazeta che tra il ‘95 e il ‘98 inizia a raccogliere le voci maschili che si sono espresse su questi temi, poi le prime esperienze organizzate di uomini contro la violenza a Bologna nel ‘96, quindi gli incontri nazionali prima a Pinerolo nel 1999 e poi ad Agape che abbozzano una prima rete di uomini. Di lì in poi nasceranno una serie di gruppi sia maschili, sia misti nelle diverse città: oltre a Pinerolo e Roma, anche Spinea, Foggia, Verona, Bologna, Parma, Viareggio, Torino. In questa fase divengono importanti anche alcuni siti, come quello degli “Uomini in cammino” quello di “donne e altri” e da ultimo quello di “maschileplurale”. L’appello degli uomini contro la violenza giunge nel settembre 2006, e a quel punto ci sono le basi per puntare ad un rapporto più stabile tra tutte queste realtà.
Ma che farà questa rete maschile? L’idea è semplice. Si tratta di rendere pubblico un indirizzario di uomini che nelle diverse città, in tutto il paese, siano disposti ad impegnarsi nei propri spazi quotidiani, nelle proprie relazioni, nel proprio territorio nelle forme più diverse: attraverso gruppi di incontro, dibattiti, convegni, iniziative pubbliche, interventi nelle scuole, articoli sui giornali. Naturalmente si pensa anche alla possibilità di promuovere alcune iniziative comuni o coordinate a partire dal 25 novembre prossimo, giornata internazionale contro la violenza alle donne, quando questa rete di uomini promuoverà a sua volta dei momenti di riflessione per sottolineare un’assunzione di responsabilità maschile su questi temi e per rendere pubblica le proprie riflessioni e le proprie pratiche.
Nel frattempo è nata anche la prima associazione nazionale di uomini con il nome di “Maschile plurale” che raccoglie persone provenienti da diverse esperienze e che si propone di contribuire con proprie idee e iniziative a questo emergente movimento e di lavorare a tutto campo sulle trasformazioni del maschile e delle relazioni tra i sessi.
Questo percorso non rappresenta infatti semplicemente uno slancio di solidarietà verso le donne maltrattate. Tutti i convenuti all’assemblea bolognese concordano nell’affermare che il loro impegno è rivolto anzitutto a guadagnare spazi di libertà anche per gli uomini perché la violenza maschile stravolge le possibilità di relazione per tutti e congela la maturazione umana e affettiva anche degli uomini.
Questo impegno non coinvolge dunque persone in crisi o depresse per il mutamento delle relazioni tra i sessi, ma al contrario uomini convinti che questo mutamento rappresenti un’occasione di libertà anche per loro. Nei loro interventi si comprende come ai loro occhi la libertà femminile non rappresenti una minaccia ma un’opportunità di costruire uno scambio più impegnativo capace di imparare anche dal conflitto.
La strada intrapresa dunque non è quella di scimmiottare la storia e le pratiche femministe né quella di dar adito a posizioni revansciste. L’impegno è quello di lavorare sulle percezioni maschili del proprio corpo, dei propri desideri, delle proprie relazioni. Si tratta di fare i conti da vicino con la storia del proprio sesso e anche di aprire conflitti tra uomini per creare nuovi spazi di libertà e di espressione a partire dalla ricerca di modi di abitare la politica differenti da quelli tradizionali maschili della militanza, della rappresentanza o della rigidità della norma. Da questo punto di vista si conterà soprattutto su un lavoro di rete e non su organizzazioni di tipo strutturato e gerarchico.
L’agenda degli impegni e dei desideri, per come è emersa dall’incontro bolognese, è dunque piuttosto ricca: oltre all’appuntamento del 25 novembre, si richiama l’impegno con la campagna del fiocco bianco, si propone di mettere in comunicazione la rete dei firmatari dell’appello con i gruppi maschili che esistono nelle diverse città, di raccogliere i racconti dei gruppi o dei singoli, o delle storie di esperienze come una specie di auto narrazione. E ancora si afferma di voler approfondire la questione dei diversi orientamenti sessuali e di voler stabilire contatti e occasioni di confronto con uomini immigrati e di altre culture. Qualcuno propone di organizzare campagne contro le pubblicità sessiste, altri di prevedere incontri residenziali di approfondimento sui temi dei corpi, dei linguaggi, dei desideri, della paternità. Da ultimo la proposta di lavorare ad un convegno, ad un momento di riflessione teorica, anche per promuovere una maggiore autonomia di pensiero, un proprio ragionamento critico sul maschile e le trasformazione delle relazioni. Insomma le idee e l’entusiasmo non mancano. Come la voglia di andare avanti insieme, moltiplicando contemporaneamente le occasioni di dialogo e confronto con il movimento delle donne. Un’occasione importante di cambiare qualcosa nelle relazioni tra i sessi che non deve andare assolutamente sprecata.
Per info e contatti: http://www.maschileplurale.it, http://www.donnealtri.it, http://web.tiscali.it/uominincammino
deriumarco@tin.it
(3 luglio 2007)
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