Lunedi, 03/05/2021 - So bene che le notizie si leggono sullo smartphone, ma può essere utile comunicare quel che si constata meglio sulla pesantezza (?) della carta - non foss'altro per riprodurla su facebook - e che riguarda "le finezze culturali" che continuano a riguardarci.
* E' arrivata anche in Italia SvetlanaTsikhanouskaya che, a parte l'impronunciabilità del nome, è una giovane signora bielorussa che avrebbe vinto le elezioni nel suo paese se Alekandr Lukashenko, autocrate che continua a reprimere le proteste del suo popolo, forte della protezione di Putin, non avesse preteso - nonostante l'accusa di inquinamento delle elezioni - di requisire il governo per la sesta volta. Svetlana vive ormai in Lituania, esule costretta a migrare per le minacce, ma non ci sono state notizie per sottolineare l'irrilevanza con cui il nostro governo ha accolto la richiesta di questa "politica" (abituiamoci a usare il femminile) perseguitata nel suo paese, che chiede rispetto per i diritti di libertà. Nemmeno l'ombra di Putin, che in questo momento va di moda come personaggio negativo, ha potuto inquietare l'opinione pubblica italiana. Eppure Svetlana poteva essere la decima donna capo di Stato o di governo in Europa, con Germania, Danimarca, Estonia, Finlandia, Islanda, Lituania, Norvegia, Slovacchia e Serbia.
* Rappresenta la forza della mafia, ma fa effetto: un padre ha sconfessato la figlia davanti ai carabinieri di Campobello di Mazara, accusandola di falsa accusa di costrizione e stupro di gruppo che la ragazzo aveva reiteratamente denunciato: "lei era ubriaca e i lividi sono dovuti alla resistenza opposta quando hanno dovuto riportarla a casa e lei faceva resistenza. Loro sono dei bravi ragazzi". Come potremo mai sconfiggere il demone della subalternità del cittadino, se un uomo vende la coscienza di padre e quello che ai maschi piace chiamare l'onore?
* Concita De Gregorio commenta l'incredibile: il diritto di tumulazione negato dall'Ama, l'agenzia a cui il Comune di Roma affida i servizi cimiteriali, ha negato la tumulazione nella tomba di famiglia a una signora che, sì, era morta, ma non era nubile. Sembra davvero di sognare: il diritto ad essere sepolti nella tomba della "propria" famiglia d'origine riguarda "i figli maschi e le loro moglie, nonché le figlie femmine nubili dei figli maschi". Come denuncia Concita si tratta di una norma del 1921 mai aggiornata e quindi di una colpa grave dell'amministrazione, che conferma la storia: la donna è figlia, ma se non si sposa - cioè se il padre non la consegna ad un altro uomo - non è nessuno, anzi non è niente. Infatti Alessandra doveva andare (ed è andata per accoglienza dei suoceri) nella tomba della famiglia del marito: non lo sapeva, ma era stata una "cosa" passata da un padre a un marito.
* Sorvolo sull'indegna prestazione attoriale e politica di un padre a proposito del figlio stupratore, ma alle notizie raccolte in fretta dalla stampa del 30 aprile aggiungo le espressioni di Napoleone, già edite sul Robinson di Repubblica del primo maggio, sulle donne: "la donna è un oggetto sporco, non la si può toccare senza impiastricciarsi", ma anche, meravigliandosi di sentirsi commosso dalla timidezza di una piccola prostituta che ha usato, ma con cui ha parlato confidenzialmente, io che mi sento infangato da un solo sguardo delle donne del mestiere". Che "consumava".
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