Melchiorri Cristina Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2006
Sono Maddalena, ho 25 anni e vorrei chiedere anche a lei perché alcune donne più adulte, come mia madre, hanno sostenuto la necessità delle quote rosa per forzare la partecipazione delle donne in politica e nelle liste elettorali.
Io frequento l’ultimo anno di Giurisprudenza all’Università di Bologna e sogno di fare l’Avvocato penalista. Fino ad oggi non ho visto particolari discriminazioni fra ragazzi e ragazze da parte dei professori. Perché dovrebbe esserci discriminazione nella società e perché dovremmo sollecitarla noi, a favore di un sesso o dell’altro, fra coloro che devono rappresentarci e governarci?
Maddalena Righini (Zola Predosa-Bologna)
Cara Maddalena ,
scrivici fra qualche anno, dopo aver assaggiato le regole del gioco della tua futura professione…Ti rispondo da Madrid, dove le donne con ruoli di Governo sono esattamente la metà, 8 Ministre su 16. Qui accendi la tv e assisti a trasmissioni dove le donne intervengono come esperte di economia, finanza, politica internazionale.
In Italia, alle poche donne con ruoli di responsabilità politica è dato scarsissimo potere:
il precedente Governo Berlusconi, oltre al resto si è distinto per l’impresentabile rapporto di 2 donne su 24 Ministri, tra l’altro con deleghe, senza portafogli, alla Pubblica Istruzione e alle Pari Opportunità. Come a dire che, anche sul piano fortemente simbolico come quello rappresentato dall’esercizio del potere, anche nel pubblico, come nel privato, per le donne sono riservati solo ruoli “di cura “.
Taluni obiettano che l’Italia è un paese cattolico e sostanzialmente patriarcale…perché forse le radici storiche e culturali della Spagna sono così diverse dalle nostre? Eppure qui l’evoluzione dei ruoli nella società appare più dinamica e decisamente supportata da azioni e campagne informative del Governo….così come è tangibile il riconoscimento formale e istituzionale deciso da Zapatero: un Governo che vuole rappresentare le istanze del paese reale non può prescindere dal riconoscere e risolvere le questioni prioritarie che riguardano la vita delle persone, uomini e donne con le loro specificità-
La popolazione italiana è più del 50% femminile. Perché il potere nelle istituzioni deve essere di un solo sesso, quello maschile?? Non c’è ragione…anzi sì l’unica ragione è che chi ha potere non lo cede mai volentieri, né ad un altro uomo, né tantomeno a una donna! E invece ci sarebbe veramente bisogno di garantire una forte effettiva rappresentanza delle donne nei ruoli di prima responsabilità, se ricordiamo ieri la nefanda legge sulla procreazione assistita….. oggi le mediocri scene cui abbiamo assistito in campagna elettorale. Insulti, colpi di mano mediatici con promesse irresponsabili e buttate in campo per spararla più grossa e attirare più consensi dell’avversario. Chi può pensare che noi donne al potere faremmo peggio di così? In ogni caso. Il nuovo Governo può partire con il piede giusto o con quello sbagliato: conteremo quanti Ministeri assegnerà a donne e quali.
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