Flavia Cristaldi, Immigrazione e territorio - Uno sgurado scientifico ricostruisce criticamente il rapporto tra la presenza degli stranieri e i luoghi di insediamento: gli spazi, appunto, con/divisi
Gioia Di Cristofaro Longo Domenica, 25/11/2012 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2012
‘Grande pregio del libro di Flavia Cristaldi (Immigrazione e territorio. Lo spazio con/diviso. Ed Pàtron, Bologna 2012) è quello di avere intrecciato tematiche spesso affrontate settorialmente con una attenzione alla dimensione specifica spazio-territoriale colta nei suoi molteplici aspetti politici, economici e socio-culturali. Lo sguardo dell’autrice è sostanziato da un preciso apparato scientifico che attraversa le facce del prisma migratorio, analizzato nelle sue interdipendenze con la società ‘accogliente’. Il risultato, reso opportunamente in termini dinamici e processuali, è quello di un prezioso contributo utile a delineare una realtà sempre più globalizzata e globalizzantesi. Il volume presenta un ricco apparato di documentazione quantitativa volta a ricostruire criticamente il rapporto tra la presenza degli stranieri e i luoghi di insediamento, “dalle città globali agli ottomila campanili”. Significativa e molto illuminante la riflessione sugli spazi abitativi, che consegnano una fotografia dinamica della realtà migratoria sia sul piano degli affitti - ovviamente più consistenti - ma anche nei confronti degli acquisti di case sempre più quantitativamente rilevanti, che raggiungono, per fare un esempio, a Roma il 16,5% e a Prato il 23%. Interessante e decisamente opportuna la comparazione tra la migrazione italiana e l’immigrazione in Italia con un’attenzione specifica ai quartieri satelliti anche nelle aree periferiche in Italia e nel mondo (es Little Italy negli Stati Uniti) fino ai veri e propri ghetti analizzati anche in chiave storica. Tutta l’analisi si intreccia con le politiche migratorie nazionali distinte per condizioni di ingresso e soggiorno per coloro ai quali è consentito l’accesso a servizi e diritti. Anche per questo settore molto apprezzabile il taglio che affronta la tematica in un contesto globale soffermandosi sui diversi modelli di integrazione da quello assimilativo a quello pluralista ecc. L’analisi si accompagna e si integra con altri aspetti di grande interesse come dimostra il capitolo: “I quartieri dell’anima: migrazioni e poesie” introducendo segmenti di linguaggi “non scientifici” che aiutano la comprensione del fenomeno. Un grande merito, che fa giustizia della complessità dell’essere umano - sia ricercatore o ricercatrice nel nostro caso - che dei soggetti sui quali si indaga, offrendo un contributo di conoscenza che tenta di ricostruire il vissuto di ciascuno. È in questa cornice che Flavia Cristaldi introduce una riflessione sull’utilizzo della poesia quale strumento utile all’analisi geografica del fenomeno migratorio. Un libro quindi da leggere, ricco di suggestioni. Molto stimolanti le conclusioni, che si aprono a contributi interdisciplinari nella prospettiva di un “itinerario che permetta in futuro la convivenza, una più profonda condivisione degli spazi, dei valori e dei progetti di vita”. Obiettivo assolutamente da condividere nel pensiero e nell’impegno.
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