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Nobiltà del Lavoro  a Villa Pisani (STRA di VENEZIA)

Nobiltà del Lavoro a Villa Pisani (STRA di VENEZIA)

Arti e mestieri nelle pittura veneta tra '800 e '900. Una mostra 'al femminile' più che mai...curata da donne.

Domenica, 17/06/2012 - Nobiltà del Lavoro

Arti e Mestieri nella pittura veneta tra ’800 e ’900





di Maria Cristina NASCOSI SANDRI





Continuando nel solco di una ricognizione a largo raggio sulla pittura dell’Ottocento veneto, che caratterizza da anni l’offerta espositiva dello splendido Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra (Venezia), la mostra Nobiltà del Lavoro. Arti e Mestieri nella Pittura Veneta tra 800 e 900, promossa dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso, organizzata da Munus e curata da Myriam Zerbi e da Luisa Turchi, fino al 4 novembre 2012, illustra i diversi aspetti del lavoro attraverso le raffigurazioni dei mestieri svolti a Venezia e nell’entroterra veneziano lungo tutto il secolo che segue la caduta della Serenissima fino ai primi decenni del Novecento.

Nella selezione delle settanta opere si sono avvicinati dipinti provenienti da raccolte museali (Galleria di Arte Moderna di Torino, Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma, Musei Civici di Padova, Museo Correr di Venezia, Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro di Venezia, Museo Civico Bailo di Treviso) a lavori conservati in importanti collezioni private, da dove escono, eccezionalmente, per la prima volta.

Tra gli autori selezionati presenti i maestri che han contribuito a fare della storia della “pittura del vero” nel Triveneto un’eccellenza.

La rassegna ripercorre la vita lavorativa tra i secoli XIX e XX, attraverso opere celebri e lavori meno noti di artisti che scelgono come soggetto del loro dipingere il popolo, specie le donne, còlto nell’esercizio delle attività quotidiane, tra le pareti domestiche, all’aperto o nei cantieri, nel verde pacifico dei campi o nella baraonda delle città.

Le donne lavorano accanto agli uomini come bigolanti, che al grido "acqua mo" portano, con il secchio o bigòl, sulle spalle, l’acqua dolce direttamente alle case; vendono polli, fiori, frutta, sono lavandaie o venditrici di zucca, o balie, cuoche, serve a servizio delle famiglie dei ricchi borghesi o della nobiltà di un tempo. Le immagini dipinte invitano a curiosare all’interno di case o di laboratori dove sartine, ricamatrici e merlettaie sono all’opera con aghi e fili, in ambienti umili dove un notaio stipula un contratto di matrimonio, dentro le botteghe dove calzolai, sarti e barbieri sono colti nell’esercizio del loro mestiere e dove gli antiquari espongono coloratissime e preziose merci o nelle fucine dove ferve il lavoro dei fabbri. Chiamano ad addentrarsi lungo le callette veneziane dove le impiraresse (infilatrici di perle) svolgono a domicilio, talora appena fuori dell’uscio, prolungamento dell’angusto spazio domestico, le loro attività con il pensiero ai compagni che sono sulle barche, fuori in mare, a pescare. Uscendo dalla laguna, il visitatore è accompagnato nel brio luminoso di un giorno di mercato in Piazza delle Erbe a Verona, nell’umida atmosfera di una pescheria a Chioggia, nella effervescente confusione dei mercati di Badoere e Serravalle e nelle campagne dove sono al lavoro mondine, contadini, zappatrici, fienaiole, pastore.

Parallelamente alla mostra di pittura ospitata nella Villa, la Casa del Giardiniere, situata nel parco, accoglie una serie di fotografie storiche di Tommaso Filippi (Venezia 1852 – 1912) che, attraverso il suo sapiente obiettivo, recupera usi e costumi di una Venezia in gran parte sparita.

Catalogo Allemandi & C.

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