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No Kids

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Prima i locali era tutti uguali anzi, era uguali per tutti. Fumatori, non fumatori, single, spostati, con figli, senza figli, omosessuali, eterosessuali, bisessuali, tutti insieme a prendere un caffè o mangiare una pizza.

Giovedi, 30/01/2014 - Prima i locali era tutti uguali anzi, era uguali per tutti. Fumatori, non fumatori, single, spostati, con figli, senza figli, omosessuali, eterosessuali, bisessuali, tutti insieme a prendere un caffè o mangiare una pizza.



Poi le cose sono cambiate (in peggio? In meglio?) e sono nati i locali per fumatori e quelli per non fumatori, locali per entrambi ma con aree riservate per le due categorie ma, è risaputo che il fumo fa male e che quello passivo fa ancora peggio e così perché non dividere le due categorie?



Poi sono nati i locali per omosessuali dove purtroppo capita spesso che qualche “intollerante” ne approfitti per fare del male.



E così via, fioriscono locali con divieti per questo e per quello. Qui posso entrare perché indosso i tacchi alti mentre per entrare qui devo mettere la gonna ma, i locali dove non possono entrare i bambini mi sembra proprio un’assurdità.



Ho scoperto che a Brescia, anche se questa è una moda importata dall’America (ma vah!) c’è una pizzeria dove dopo le 21:00 i bambini non possono entrare. Quindi se una coppia con figli vuole andare a magiare una buona pizza in quel famoso ristorante deve farlo prima delle 21:00 o comunque all’ora X deve lasciare il locale.



Molti si sono schierati a favore del divieto sostenendo che i bimbi sono rumorosi, che si muovono per i tavoli, che sono fuori controllo. Ma siamo sicuri che stiamo parlando di bambini? I bambini fanno tutto questo? No perché anche io ho un figlio e non è mica un piccolo Taz.



Ad ogni modo tra un po’ succederà che con i bambini non si potrà andare neanche al supermercato perché nella corsia delle merendine vorrebbero comprare di tutto e di più e noi, poveri genitori, li a lottare per portare a casa la metà di quello che loro hanno scelto, e poi alla cassa fanno confusione e stressano la commessa. Insomma già è difficile crescere bene un figlio se poi la società mette pure degli assurdi (a mio parere) paletti non si vive più.



Il fatto è che la società, in senso lato, è intollerante al minore, non si accetta di buon grado che una madre allatti in pubblico, i bambini che piangono al cinema danno fastidio, in chiesa se il piccolo si lagna la mamma rischia di essere rimproverata dal parroco, in spiaggia questi poveretti non possono fare i castelli perché in alcuni comuni è vietato e adesso se tutti i locali mettono un divieto orario le famiglie resteranno a casa, alla faccia della crisi e della necessità di far girare l’economia.



Ma vorrei fare un domanda. Voi titolari di esercizi commerciali che mettere questi divieti siete nati quarantenni?

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