IL MEGLIO DI NOI/4 - AGNESE PRIANTE CI RACCONTA LA CREATIVITÀ E L’AGIRE POLITICO DELLE DONNE PER L’AMBIENTE E PER IL DISARMO
Dalla Negra Cecilia Lunedi, 30/01/2012 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2012
Ho 65 anni, sono vicentina. Faccio parte del movimento No dal Molin nato nel 2006 contro la costruzione della base militare statunitense a Vicenza e del Gruppo Donne, creato nel 2007 all’interno del presidio permanente.
Le donne sono molto presenti nell’associazionismo di cittadinanza attiva. È così anche per il movimento No dal Molin? E da cosa crede che dipenda?
Il protagonismo femminile e il suo apporto all’interno delle grandi battaglie per i beni comuni di questi anni è un fatto. Il Gruppo Donne No dal Molin è molto variegato e complesso e accoglie anime molto diverse tra loro. Per quanto riguarda la nostra esperienza, ci siamo rese conto prendendo parte alle assemblee del Presidio che non tutte riuscivamo a parlare ed esprimere il nostro punto di vista. […] Trovarci tra di noi per approfondire era importante, così come lo era organizzare azioni e iniziative nostre, andando oltre i meccanismi di potere tipicamente maschili che tendono a riprodursi anche all’interno dei movimenti, così come nella società, e che finiscono per prevalere laddove c’è anche una forte presenza maschile.
Le donne sono così presenti all’interno dei movimenti della società civile perché hanno una maggiore attenzione e sensibilità verso i beni comuni?
Assolutamente, perché le donne sono abituate a prendersi cura delle cose. Non voglio fare alcuna retorica, è evidente che ci sono donne che utilizzano gli stessi sistemi di potere esercitati dagli uomini, e se ne trovano anche all’interno dei movimenti. Ma ce ne sono molte altre che invece in queste modalità non si riconoscono, e che trovano prioritaria la relazione interpersonale in vista dell’obiettivo comune da raggiungere. […] Credo che noi, come donne, sentiamo forte il discorso dei beni comuni. Siamo più creative e comunicative, e riflettiamo queste caratteristiche anche nel nostro agire politico.
Quante donne ci sono nel movimento, e di che età?
Il Gruppo Donne è composto da circa 20 persone, ma quelle attive nel movimento sono molte di più. Il livello di partecipazione è vario, così come la composizione politica e sociale. Purtroppo l’età è alta, dai 50 anni e oltre. Ci siamo domandate tante volte perché non si riesca ad aggregare i giovani e le giovani, che pure in altri ambiti sono attivi e partecipi. […]
Pensa che l’impegno delle donne nelle grandi battaglie come la vostra sia riconosciuta, tanto all’interno che all’esterno dei movimenti?
No, non abbastanza. So che godiamo di rispetto, ma forse più all’esterno del movimento. Personalmente credo che a volta prevalga una mentalità maschile che tende a voler assumere il controllo delle azioni e metterci il cappello. Laddove ci sono gruppi femminili che si formano è sempre perché sentono la necessità di affermare un modo di essere e di fare differente. Poi che aderiscano anche gli uomini è ovvio, e naturalmente gradito.
Battaglie di domani: quali sono?
La situazione attuale è molto difficile, perché purtroppo la base è una realtà. […] Abbiamo provato di tutto, ma ogni ricorso è stato bloccato perché il governo ha dichiarato la base “opera di difesa nazionale”, per la quale quindi non valgono le normative vigenti anche in tema di tutela ambientale. Il nostro lavoro di monitoraggio della situazione continua, ma oltre a questo c’è un discorso politico più generale che vogliamo portare avanti. Quello della denuncia della presenza militare statunitense sul nostro territorio, della sua militarizzazione, della riduzione necessaria delle spese militari e del disarmo, tanto più in un momento di crisi economica come questo […] Noi lottiamo per un ideale diverso di società, e continueremo a farlo.
Lascia un Commento