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No alla sospensione del protocollo per i Consultori: Stara ricorre al TAR

No alla sospensione del protocollo per i Consultori: Stara ricorre al TAR

Piemonte / Il Movimento per la vita, nel quale sono raggruppate tutte le associazioni pro vita, prevede nello statuto come attività associativa prioritaria la lotta alla legge 194 e ad ogni provvedimento che voglia legittimare pratiche abortive

Martedi, 09/11/2010 - Bocciato con 16 voti a favore, 25 contrari e 3 schede bianche l’ordine del giorno che chiedeva la sospensione del Protocollo della giunta Cota che introduce io volontari pro vita nei consultori.

Il documento portava la firma di 9 consiglieri del centro sinistra (Bresso, Manica, Motta, Placido, Laus, PD, Buquicchio, Cursio, Ponso, Idv, Artesio, Fed), oltre a Biolé (5 stelle), ma anche di 4 consiglieri del PDL (Mastrullo, Spagnuolo, Cantore, Burzi), che però non hanno partecipato al voto.

Dopo il presidio del primo pomeriggio delle realtà associative e di diversi amministratori in difesa della legge 194 e delle strutture pubbliche dei consultori, la discussione è proseguita per quasi 4 ore in aula. Il testo finale, messo a votazione con voto segreto, chiedeva di “sospendere l’applicazione del Protocollo per avviare un confronto complessivo con il coinvolgimento della commissione consiliare”.



“Il protocollo contiene un vizio di legittimità e quindi presenterò ricorso al Tar perché si pronunci sulla incostituzionalità del Protocollo che richiede obbligatoriamente alle associazioni in convenzione con i consultori di avere nel proprio statuto finalità etiche contrarie alla legge nazionale sull’interruzione di gravidanza”. Infatti il Protocollo siglato dall’assessora Ferrero prevede esplicitamente che le associazioni, che saranno affiancate al personale medico nei consultori, abbiamo come finalità la “tutela della vita fin dal concepimento”, in palese contrasto con l’articolo 2 della legge 194. “E non è tutto – prosegue Stara – Il Movimento per la vita, nel quale sono raggruppate tutte le associazioni pro vita, prevede nello statuto come attività associativa prioritaria la lotta alla legge 194 e ad ogni provvedimento che voglia legittimare pratiche abortive”.

“Ho dato disponibilità a ritirate l’ordine del giorno se l’assessore Ferrero si fosse impegnata almeno a sospendere l’applicazione del protocollo, per avviare una discussione nel merito in commissione, coinvolgendo gli operatori del settore. Ma l’assessore ha confermato la validità del protocollo, dando una generica disponibilità di illustrazione in commissione”.

“La battaglia però prosegue anche fuori dall’aula consiliare. – assicura Stara – Oggi le associazioni femminili hanno annunciato una grande mobilitazione per fine mese. Non si può giocare con il diritto dei cittadini alla tutela sanitaria”

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