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Ninfomania in due volumi e Donne e natura “In Grazia di Dio”

Ninfomania in due volumi e Donne e natura “In Grazia di Dio”

Cinema - L'opera hard (o presunta tale) del regista danese Lars Von Triers

Colla Elisabetta Domenica, 27/04/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2014

Già presentato ai Festival Sundance e Berlino, esce in Italia, nella versione ‘castigata’, Nymphomaniac voll. 1 e 2, ultima dibattuta opera ‘hard’ (o presunta tale) del regista danese Lars Von Trier (Dancer in the Dark, Dogville, Melancholia). Noto per le sue provocazioni, l’autore intende qui esprimere la sua visione critica, tragica e sarcastica del sesso, dell’autodeterminazione e della vita, attraverso il racconto di Joe (un’anaffettiva e sognante Charlotte Gainsbourg), una donna affetta da ninfomania che si proclama come ‘essere vivente orribile’ e delle sue innumerevoli relazioni sessuali, all'anziano professore universitario Seligman, interpretato dall'attore svedese Stellan Skarsgard, il quale vuole giustificarne a tutti i costi l’operato. Come in una seduta psicoanalitica, lo sguardo del regista entra nei meandri della psiche e dei limiti umani, confrontandosi, in maniera complessa ed ironica al tempo stesso, con i grandi temi dell’arte, della filosofia, della religione e della letteratura, fra scene di sesso e nudità, anche maschili, esplicite (nella versione hardcore del film sono stati utilizzati attori porno come controfigure) ma non così sconvolgenti, e dotti divertissement ammiccanti, come la pesca con la mosca, la sequenza numerica di Fibonacci o la musica polifonica del grande Bach. Von Trier non smentisce il suo stile e le sue idee corrosive, originali e mai addomesticate. Indimenticabile il cammeo della grande Uma Thurman, moglie tradita, nel vol.1 del film.  




Acclamato da pubblico e critica - perfino Saviano ha lanciato un appello pro-pellicola - l’ultimo film di Edoardo Winspeare (Sangue vivo, Il miracolo), In Grazia di Dio, distribuito da Good Films, racconta in modo sapiente e naturalista la crisi dell’Italia che lavora(va), attraverso un magnifico quartetto di donne, caratteri e generazioni che, in Salento, a causa della chiusura per debiti della piccola fabbrica tessile di famiglia, si ritrovano loro malgrado a tornare a vivere in campagna: la nonna vedova, vera anima pacificatoria della famiglia, accetta la vita come viene, lavora la terra e si risposa all’età di 65 anni; la nipote, Ina, ribelle e scontenta, superficiale e contraddittoria, passa il tempo fra un flirt e l’altro, senza pensare a niente; Adele (vera protagonista del film), madre di Ina, indurita ed incapace di cogliere l’amore che la sfiora più volte, tenta invano di controllare l’incontrollabile, sentendosi depositaria di ogni responsabilità; Maria Concetta, sorella di Adele, coltiva il sogno di lavorare con Ozpetek e canta nel coro della chiesa.



Disperse, amareggiate, gioiose o tristi, le quattro donne si stringono e si respingono mentre riscoprono, senza falsi sentimentalismi, le radici, la terra, il baratto, la solidarietà ed iniziano a riconsiderare il senso della vita e delle relazioni umane ed affettive. Inno alla terra di Puglia, alla forza delle donne ed alla vita ‘ecologica’, il film ha avuto il sostegno dell’Apulia Film Commission. Nessuna delle protagoniste è attrice di professione, a partire dalla bella e brava Celeste Casciaro, moglie di Winspeare, nel ruolo di Adele, e da Laura Licchetta, figlia di Celeste, di professione estetista e truccatrice.#foto5sx#







 



 


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