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NIDI A MODENA : UN’ECCELLENZA DA NON SVENDERE

NIDI A MODENA : UN’ECCELLENZA DA NON SVENDERE

L'Udi di Modena è preoccupata per le voci circa le ipotesi di esternalizzare i nidi comunali

Giovedi, 09/04/2020 - Riceviamo e pubblichiamo
NIDI A MODENA : UN’ECCELLENZA DA NON SVENDERE

L’UDI di Modena è molto preoccupata e anche un po’ stupita per il fatto che, in un momento come questo, si pensi di esternalizzare i nidi comunali a gestione diretta (uno, tutti?). Così almeno si dice e non arrivano smentite.

Non crediamo che tale proposta nasca da un bisogno (presumibile, non quantificabile, forse nemmeno immaginabile, viene detto) legato al dopo coronavirus, come sembrano adombrare le dichiarazioni dell’assessora competente. Se le motivazioni di tipo economico-organizzativo (comunque sempre contestabili) possono valere in periodo, diciamo così, normale, in questo periodo dove metà mondo si è ammalato e l’altra metà ha perso il lavoro, non ci sembra proprio che appaltare all’esterno dei servizi possa spostare qualche cosa.

Sarebbe invece il momento di considerare, o meglio, ricominciare a considerare, sanità e scuola, beni non alienabili, dai quali una società che guardi al futuro intenda ripartire nei momenti di crisi.

Vorremmo una smentita dal Sindaco di Modena su queste ipotesi che circolano e vorremmo un’assicurazione che tutto quello che viene detto a sostegno di ciò (esigenza di servizi “diversi”, prolungamento estivo, flessibilità ecc.) siano esattamente i motivi per cui difendere, potenziare e ripartire dall’esistente. La triste esperienza della privatizzazione della sanità non ci ha insegnato nulla?

Che cosa impedisce di rivedere le regole di accesso, dare maggiore flessibilità negli orari e altro, mantenendo però da parte del Comune la titolarità del servizio, comprese le necessarie modifiche? Da quando ogni cambiamento deve essere appaltato al privato?

Sia chiaro: non si pensa che tutti i nidi debbano essere pubblici, ma nemmeno il contrario. Attualmente a Modena i nidi pubblici sono 15, i privati convenzionati 29, i privati-privati 4. Non è abbastanza? Perché si vuole ancora intaccare, forse azzerare il numero già esiguo dei nidi pubblici? Ricordiamo di quale patrimonio stiamo parlando, di quale eccellenza, di quale sinergia fra le migliori forze in campo.

Da tempo anche l’UDI chiede cambiamenti che facilitino l’accesso ai nidi, che non emargino le donne disoccupate che proprio per questo non possono usufruirne e invece di mettere il Comune al centro di questo cambiamento si preferisce affidarlo ad altri.

L’UDI di Modena, le donne dell’UDI e non solo, hanno occupato il primo nido di via Bonaccini nel ’68, anticipando la legge nazionale del 71 e comunque a Modena il primo nido pubblico (comunale) si apre nel 69.

In sintesi queste date significano che le donne hanno lottato e chiesto qualche cosa che è diventata legge nazionale più tardi e che a Modena è stata ascoltata ancora prima. Continuate ad ascoltare le donne e giù le mani dai nidi.



Modena, 8 Aprile 2020
Laura Piretti, vicepresidente UDI di Modena

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