La regista Isabel Coixet torna a raccontare le donne, con la storia di una libraia che sfida il potere nell’Inghilterra degli anni Cinquanta
Lunedi, 01/10/2018 - Liberamente ispirato al romanzo omonimo di Penelope Fitzgerald, l’elegante film “The Bookshop”, titolo italiano “La Casa dei Libri”, (traileri) ambientato nel 1959 e firmato dalla regista catalana Isabel Coixet (‘La mia vita senza me’, ‘La vita segreta delle parole’, ‘Another me’ ) narra la storia di una giovane vedova dallo spirito indomito, Florence Green, che decide di aprire una libreria in un’immaginaria cittadina costiera dell’Anglia Orientale, ad Hardborough, senza immaginare di dover fare i conti con l’ostilità e l’opposizione di gran parte degli abitanti del luogo, motivata da cause differenti, ed in particolare della potente Violet Gamart, disposta a tutto per riuscire a destinare la Casa dei Libri ad attività artistiche o culturali d’altro tipo. Lottando contro l’umidità, il freddo e l’apatia - intellettuale ed emotiva - degli abitanti del luogo, Florence incede con grande dignità e coraggio all’interno della piccola comunità, mostrandosi generosa e gentile con tutti ma ferma nel suo proposito. Quando la Old House (la vecchia casa acquistata all’asta da Florence) si trasformerà in una vera libreria e la sua proprietaria - nel tentativo di aprire gli occhi ai gretti abitanti del luogo - comincerà a fare scelte culturali ardite, proponendo ad esempio il libro scandalo del momento “Lolita” di Nabokov, o la raffinata fantascienza di Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, le cose si metteranno sempre peggio per lei, nonostante l’aiuto della sua giovanissima assistente Christine, il profondo impegno profuso e l’intensa amicizia intellettuale sviluppata con il ricco e riservato Mr. Brundish, accanito lettore di libri poco incline alle relazioni umane,
maniche e punta dritta verso l’obiettivo. Di conseguenza, Florence Green non passa inosservata. La protagonista rappresenta molti dei mondi che ho interesse a esplorare drammaturgicamente: è una donna lungimirante al contrario della maggior parte degli abitanti del luogo. Sta facendo qualcosa di nuovo. Intravede un’opportunità per colmare un vuoto. Senza nemmeno rendersene conto, Florence sfida una potente élite sociale e, anche se alla fine non vince la guerra, lascia un segno in un piccolo gruppo di persone, che potranno a loro volta essere stimolate, nel loro futuro, a prendere iniziative di forte impatto.”
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