violenza 2 - Sviluppo delle reti locali e dei piani di azione con l’ausilio del numero unico contro la violenza. L'esperienza che viene da Palermo
Maria Rosa Lotti Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2006
La sperimentazione realizzata con il progetto “Rete antiviolenza tra le città Urban Italia” che ha determinato la possibilità di avviare reti locali per fare fronte al fenomeno della violenza contro le donne, ed il progetto ARIANNA (Attivazione Rete nazIonAle aNtivioleNzA) da noi gestito per il Dipartimento Diritti e Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ci ha permesso di promuovere l’avvio o il rafforzamento delle reti locali e dei piani di azione, con l’ausilio di uno strumento nazionale, il numero unico contro la violenza alle donne (1522).
Il termine rete nella lingua italiana contiene un doppio senso che rimanda alla rappresentazione di ciò che contiene con cura, ma anche di ciò che cattura. Costruire reti permette di recuperare la manualità antica di chi annoda e lancia un filo verso un altro punto per riannodare. Si creano connessioni, legami che si incrociano nei nodi, cioè nelle persone.
La violenza domestica è ancora oggi un fenomeno sommerso, su cui esistono pochissimi dati ufficiali, o statistiche dei servizi e delle agenzie che operano a livello territoriale. Gli unici dati elaborati sono quelli dei centri antiviolenza nati in questi ultimi 15 anni sulla base di progetti di donne. Anche gli effetti da trauma che tale violenza può determinare, sia nelle donne sia nelle relazioni che vivono, oltre che gli indicatori per leggerli, sono e restano al di fuori delle competenze acquisite sulla base del curriculum formativo posseduto da parte di operatori sanitari e sociali.
E’ da queste consapevolezze che abbiamo dato il via ad un processo dove entrassero in gioco non solo i/le singoli/e operatori/trici, ma anche gli enti a cui appartengono, per produrre sia occasioni di formazione, sia formalizzazione di procedure di intervento, sia miglioramento dell’accoglienza alle donne nei differenti assetti che riguardano il sociale, il sanitario, la protezione, il progetto individuale. La Rete contro la violenza alle donne ed ai minori della città di Palermo, è un laboratorio dove dal 1998 si sperimenta un modo differente di fare fronte alla violenza di genere, condividendo obiettivi e percorsi, analizzando i dati, definendo interventi comuni.
Questo modello proposto nel progetto Urban Rete antiviolenza, ha permesso di rilevare la percezione e la consistenza della violenza contro le donne nella popolazione delle aree delle città oggetto di indagine (25 in tutta Italia), la cultura dei servizi e degli operatori nei confronti della violenza, la disponibilità a programmare risorse per affrontare e contrastare il fenomeno, avviando un percorso di definizione e implementazione di attività di rete tra i servizi, volte a confrontare e costruire metodologie di intervento condivise, nell’ottica di uno sviluppo delle politiche locali con un orientamento gender sensitive, valorizzando saperi ed esperienze delle associazioni di donne.La medesima impostazione sta alla base di ARIANNA, progetto sperimentale di contrasto al fenomeno della violenza verso le donne su tutto il territorio nazionale, che vuole avviare una Rete nazionale antiviolenza, coordinata dal Dipartimento Diritti e Pari Opportunità (ente promotore dell’iniziativa), e nel contempo potenziare o avviare processi di rete in almeno 20 città pilota. Il risultato che si vuole raggiungere è quello di diffondere progressivamente la conoscenza del fenomeno della violenza contro le donne e le metodologie di intervento attraverso:
• il coinvolgimento di differenti Ministeri in un percorso di definizione di azioni nazionali di prevenzione e contrasto alla violenza verso le donne, con il supporto dei Centri antiviolenza
• l’incentivazione all’avvio di servizi contro la violenza in tutto il territorio nazionale
• l'avvio ed il radicamento di reti pluridisciplinari a livello locale
• la messa a punto protocolli di rete e di procedure che favoriscano l’accesso ai servizi.
L’intervento ha anche attivato il numero di pubblica utilità 1522 - Servizio di accoglienza telefonica nazionale multilingue operante 24 ore su 24, per facilitare l’emersione del fenomeno e rispondere alle domande di aiuto delle donne in difficoltà per problemi di violenza, garantendo l’anonimato ed orientandole verso i servizi presenti nel loro territorio, oltre che facilitare l’intervento in emergenza in raccordo diretto con i servizi delle forze dell’ordine e della sanità, e integrando coi territori sperimentali, le azioni di accoglienza coi servizi locali. (Per approfondimenti: www.antiviolenzadonna.it )
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