Login Registrati
Natascia, la rumena di Buccheri

Natascia, la rumena di Buccheri

Violenze domestiche - Tratta dal libro di Raffaella Mauceri, pubblichiamo una storia che si ispira al caso, reale, di una delle centinaia di utenti che si rivolgono al Centro antiviolenza Le Nereidi di Siracusa

Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2006

Natascia è rumena ma al paese la conoscevano tutti. Figuriamoci, in un paese minuscolo come Buccheri anche i bambini sapevano chi era. Soprattutto perché, in quell’italiano storpiato che parlano le extracomunitarie, non faceva che pavoneggiarsi per quell’affarone di matrimonio che aveva fatto. Lei aveva trentacinque anni e lui ne aveva 74, e con ciò? Quando l’agenzia italo-rumena le aveva detto che c’era qualcuno che se la sarebbe sposata togliendola alla fame e alla miseria nera, non ci aveva pensato due volte. Dopotutto mica andava a fare la prostituta, soltanto un po’ di compagnia ad un anziano buono e generoso che non le avrebbe fatto mancare nulla e le avrebbe dato pure qualche soldo da mandare a casa per i due ragazzini lasciati alla nonna, poverissima e malandata che a stento poteva dargli un piatto di minestra.
Si chiama compravendita di mogli? Si chiama prostituzione pure questa? Sarà. Ma Natascia non aveva molto da scegliere e poi, si sa, una madre deve sacrificarsi per i figli, specialmente se il marito l’ha abbandonata e poi è finito in carcere e insomma non le restava che contare su se stessa. Presto, sognava Natascia, sarebbe andata a prenderli, i suoi ragazzi, e li avrebbe sistemati qui in Sicilia con l’aiuto di questo brav’uomo che aveva soldi, casa e terreni.
Al nostro Centro ci arrivò mandata dai carabinieri perché l’avevano trovata sugli scalini della chiesa dove dormiva da due notti come una barbona. Ci mostrò la catenina e gli orecchini d’oro che le aveva regalato il marito e tutta rossa in viso cercò di spiegarci che lui le aveva promesso mari e monti per poi cacciarla fuori di casa perché non gli voleva fare da puttana. Sissignori, disse proprio così, ‘non gli voleva fare da puttana’ e chi è maggiorenne capisce benissimo che cosa voleva dire. Ma come, a quell’età? E perché no? Una donna a 74 anni è una vecchietta, ma un uomo a 74 anni può essere ancora ‘gagliardo’ e avere le sue ‘esigenze’. Doveva forse andarsene a cercare una sui marciapiedi, col rischio di beccarsi una malattia? Con tutte le rumene e polacche e africane e insomma con tutte le morte di fame che ci stanno in giro, poteva benissimo prendersene una in casa tramite agenzia, una sicura, igienicamente parlando, magari con il cartellino di garanzia come la carne al supermercato. E difatti le urlava che l’aveva comprata e perciò doveva fare tutto quello che voleva lui, ma proprio tutto... I soldi per i ragazzini che aspettavano in Romania, doveva guadagnarseli, altroché. La ricoverammo in una casa di accoglienza fuori città gestita da suore dove, con sua grandissima gioia, trovò un’altra rumena, e lì la lasciammo con mille raccomandazioni. Ma neppure tre giorni dopo, ci telefonarono per dirci che Natascia era scappata. Le ricerche ci portarono dove mai avremmo voluto trovarla: dal vecchio marito violento e sporcaccione. Per amore dei figli, era tornata all’obbrobrio e alla schiavitù, per amore dei figli, aveva ‘scelto’ di fare la prostituta per un solo uomo, ma pur sempre la prostituta. E noi, non avendo una nostra casa di accoglienza dove seguirla con un programma di recupero, avevamo perduto Natascia.




Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®