Nasce su Facebook il Gruppo SI RIDIA L'8 MARZO ALLE DONNE...
...quale reazione alla scelta effettuata dalla Casa internazionale della Donna per l'8 marzo 2010, che ha invitato due autori e nessuna autrice a presentare nella storica sede romana due libri
È sempre stato più o meno così, in Italia; è accaduto che questo o quel Consiglio di zona cittadino molto spesso approvasse per l’8 Marzo non programmi varati dalle donne, che accogliessero le voci dirette delle donne, le loro produzioni artistiche, o letterarie, o teatrali, ma programmi prodotti da uomini che raccontavano loro, con le proprie produzioni artistiche, o letterarie, o teatrali il mondo delle donne. Non dappertutto, ma in molti posti sì, a dispetto di ogni Politica di Genere.
Rientrava dunque in una consuetudine quasi supinamente accettata il falso ideologico che del soggetto femminile creativo fa, anche in quel giorno, un oggetto narrato dal maschile.
Non era mai accaduto però, fino a oggi - oppure, era accaduto a mia insaputa - che un luogo come la Casa Internazionale delle Donne compisse la stessa manovra soppressiva, inserendo un programma per altri aspetti interessante e pregevole, che se varato IN ALTRA OCCASIONE sarebbe stato pienamente apprezzato e sostenuto, ma che non può invece esserlo per la data prescelta, quella che viene internazionalmente definita come GIORNATA DELLA DONNA e cioè l’8 Marzo. Non era accaduto - oppure, era accaduto a mia insaputa - sino a quest’anno, questo 2010 che vede due uomini invitati a presentare l’8 marzo i propri libri, senza che neanche una scrittrice, un’autrice, sia stata posta ALMENO AL LORO FIANCO.
Per coerenza col nostro credo di donne, che ci definisce a noi stesse soggetti, non possiamo accettare che nella Casa Internazionale delle Donne di via Longara, in Roma, che pubblicamente scrive di aver raccolto “l’eredità” - sicuramente spirituale e non economica - della Casa di via del Governo Vecchio, possa prodursi nell’indifferenza più totale un evento lesivo come questo.
In conseguenza di ciò chiediamo, come gruppo, che il programma incautamente approntato per l’8 Marzo sia urgentemente spostato ad altra data e immediatamente sostituito da uno più consono al significato internazionalmente condiviso di questa storica Giornata, non a caso ovunque chiamata “della Donna”.
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