Il Forum è uno spazio di incontro e confronto per disegnare un diverso quadro politico con l'obiettivo di ridurre le diseguaglianze e valorizzare le diversità
Domenica, 18/02/2018 - Nato da un'idea della Fondazione Basso coinvolgendo successivamente altre sette organizzazioni (ActionAid, Caritas Italiana, Cittadinanzattiva, Cooperativa Dedalus, Fondazione di Comunità di Messina, Legambiente, Uisp) e di 32 ricercatori ed accademici impegnati nello studio delle disuguaglianze ed il loro effetto negativo sullo sviluppo nazionale, il Forum Disuguaglianze Diversità - presentato a Roma il 16 febbraio - intende "disegnare politiche pubbliche e azioni collettive che riducano le disuguaglianze e favoriscano il pieno sviluppo di ogni persona, vuole costruire consenso e impegno su di esse puntando sull'alleanza tra cittadini organizzati e ricerca, ragioni e sentimenti presenti in una moltiotudine di pratiche possono aiutare a trasformare paura e rabbia nell'avanzamento verso una società più giusta". (videointervista a Nunzia De Capite, Caritas italiana).
“Di fronte alla crescita smisurata delle diseguaglianze in Italia – ha spiegato il Presidente della Fondazione Basso, Franco Ippolito – siamo convinti che è possibile sgretolare il senso comune di rassegnazione. Le alternative ci sono. Le disparità nascono da scelte politiche fatte negli anni passati, ma noi insieme possiamo costruire un progetto diverso”. Il Forum si propone come un tentativo di inversione delle tendenze in atto a partire dall’alleanza fra cittadini organizzati e ricerca e dalla contaminazione tra ragioni e sentimenti necessari a trasformare paura e rabbia nell’avanzamento verso una società più giusta.
Per farlo è fondamentale focalizzarsi sulle regole di produzione e distribuzione del reddito e con esso anche della ricchezza, come ha affermato l’economista Elena Granaglia, economista e Professore ordinario di Scienza delle Finanze all'Università di Roma Tre, membro del Comitato Promotore del Forum, per la quale “le disuguaglianze sono entrate sì nel dibattito pubblico, ma quando parliamo di politiche, l’attenzione si ferma solo sulla povertà. Per contrastarla, dobbiamo concentrarci sulle disuguaglianze che la creano, intervenendo sulle regole del gioco invece”
Sulle faglie che le disuguaglianze hanno creato si è concentrato Andrea Morniroli, operatore sociale della cooperativa Dedalus e membro del Comitato Promotore del Forum. “Nei territori si sono create vere e proprie rotture, che in presenza di una politica che rincorre luoghi comuni lasciano vuoti che creano paura e rabbia”. Difatti dove cresce la ricchezza aumenta anche la povertà, ed il centro e la periferia tendono sempre di più a distanziarsi e con loro anche le possibilità di riscatto sociale delle persone più deboli coinvolte si allontana. Abbattere le disuguaglianze, allora, vuol dire lavorare per la coesione e per il diritto di godere della ricchezza comune che si traducono nella possibilità di vivere una vita migliore.
E’ seguito l’intervento di Fabrizio Barca, economista, ex Ministro per la Coesione Territoriale e Membro del Comitato Promotore del Forum, che ha presentato la visione del progetto: “L’obiettivo ultimo del Forum è disegnare politiche pubbliche e azioni collettive che riducano le disuguaglianze, che non sono inevitabili ma causate dall’inversione a U delle politiche pubbliche, dalla perdita di potere negoziale del lavoro e dal cambiamento del senso comune. Ci sono parti del paese in cui le disuguaglianze si concentrano determinando paura, risentimento, rabbia, e generando una “dinamica autoritaria”, aggiungendo che “si deve lavorare uniti, affinché le cosi cambino e per questo abbiamo messo insieme una visione di condivisione che vogliamo portare avanti”.
Le quattro ricerche-azioni del Forum che indagano su diversi aspetti della disuguaglianza di ricchezza privata sono state presentate da Beatrice Costa, Responsabile Dipartimento Programmi di ActionAid e membro del Comitato Promotore del Forum, che ha ricordato l’importanza di connettere i progetti concreti alle teorie e ai saperi: “Per arrivare alla formulazione di proposte riteniamo che le nostre pratiche debbano accompagnarsi anche all’accademia. Per passare dal micro al macro serve del tempo, serve stare sul territorio.”
Gaetano Giunta, Segretario generale della Fondazione di Comunità di Messina e membro del Comitato Promotore del Forum, ha infine illustrato i due progetti di ricerca-azione che si concentrano sull’accesso alla ricchezza comune: “Spazi occupati dal degrado diventeranno dei commons, creando ricchezza pubblica.”
E così che parole importanti come inclusione e redistribuzione della ricchezza, più volte ripetute nel corso della mattinata, si trasformano in parole chiave per iniziare un percorso di rinnovamento con cui scardinare lo spettro della diffidenza e quello della disuguaglianza, e per ridurre le disparità che coinvolgono le fasce più deboli della popolazione, tra le quali ci sono soprattutto le donne e i bambini.
Il lavoro del Forum si concentrerà nei prossimi mesi su quattro manifestazioni delle disuguaglianze: quella della ricchezza, del reddito e lavoro, nell’accesso e qualità dei servizi essenziali e della partecipazione, che sono tra l’altro al centro dell’Agenda 2030 dell’Onu, sottoscritta a settembre 2015 dai 193 Paesi membri. Il Forum, oltre a condurre le ricerche-azioni presentate, intende inoltre provare a costruire un “Programma Atkinson” per l’Italia a partire dalle proposte di Anthony Atkinson, economista britannico scomparso nel gennaio 2017 che ha dedicato gran parte della sua vita al tema delle disuguaglianze. Si propone inoltre come luogo di diffusione di informazioni e dati e di sperimentazione di metodi di confronto e deliberazione, iniziando già dalla partecipazione attiva sulla piattaforma nata il giorno del lancio pubblico.
Lascia un Commento