Omaggio a Tilde Capomazza tra Pozzuoli e Napoli - di Luisa Festa
Due incontri per ricordare Tilde Capomazza con la presentazione del suo libro “TIVVU’ Passione mia” e di “1977 Quando il femminismo entrò in TV” di Loredana Cornero
Martedi, 02/04/2019 - Il giorno 26 marzo 2019 è stata una giornata importante e significativa per la valorizzazione della memoria delle donne. Nell’ambito delle mostre Fotografia di una storia: 1968-2018 Femminismo e movimenti delle donne a Napoli e in Campania, si sono svolti a Pozzuoli e a Napoli due incontri per ricordare Tilde Capomazza, scomparsa lo scorso anno.
Sia il libro di Tilde “TIVVU’ Passione mia” che quello di Loredana Cornero “1977 quando il femminismo entrò in TV”, sono un gesto di cura per la memoria delle donne, come sostiene nella prefazione Tiziana Bartolini, direttora di “Noi Donne”, poiché hanno riportato alla luce, scavando negli archivi della Rai, Si dice Donna, prima - e direi unica - trasmissione femminista ideata e condotta da Tilde.
L’incontro di Pozzuoli, dal titolo TIVVU’ passione mia - Omaggio a una donna di Pozzuoli, si è svolto in mattinata, presso Palazzo Toledo dove è stato proiettato, alla presenza dell’autrice Loredana Cornero, il video “Si dice donna” tratto dal programma televisivo, in onda per quattro edizioni dal 1977 al 1981 sulla Rete2 della Rai.
Durante la presentazione, alla presenza di numerosi e attentissimi studenti, sono stati ricordati dalle relatrici - Maria Teresa Moccia Di Fraia, assessora alla cultura del comune di Pozzuoli, Loredana Raia consigliera delegata alle pari opportunità della Regione Campania, Angela Schiavone, Luisa Festa - i momenti salienti della vita di Tilde, dalla sua giovinezza a Pozzuoli, al suo impegno sociale, dalla sua carriera televisiva alla fondazione della rivista di studi storici “DWF” e il contributo fondamentale al femminismo italiano attraverso le pubblicazioni, i dibattiti, i convegni, i documentari sulla condizione delle donne nel mondo, la partecipazione alla IV Conferenza Mondiale delle Donne a Pechino e la fondamentale “Storia dell’8 marzo: storie, miti, riti della giornata internazionale della donna”. Il Comune di Pozzuoli ha proposto di commemorare Tilde Capomazza con una targa e la dedica di una sala della biblioteca.
Nel pomeriggio, la seconda parte dell’evento si è svolta presso la Sala Rari della Biblioteca Nazionale di Napoli con la presentazione del libro di Loredana Cornero “1977: Quando il femminismo entrò in TV”.
Ne hanno discusso insieme con l’autrice Esther Basile, Rita Felerico, Maria Iannotti, Teresa Moccia Di Fraia, Angela Schiavone e Ilaria Perrelli. L’interessante volume offre un tassello importante della storia delle donne del nostro paese, ripercorrendo i momenti salienti della costituzione del gruppo di sole donne che diede vita al programma televisivo “Si dice donna” condotta da Tilde Capomazza. La trasmissione capovolse gli stereotipi dell’immagine della donna, rendendo protagoniste le casalinghe, le operaie, le donne impegnate nelle associazioni attraverso le loro emozioni ed esperienze di vita, intervistandole sui problemi più sentiti: dalla sessualità, alla famiglia, alla politica, all’emancipazionismo, alla parità sul lavoro, alla violenza, alla cultura e alla creatività. Loredana Cornero riporta con rigore e partecipazione le parole di Tilde, i suoi racconti sui retroscena del lavoro, su come nasce una sceneggiatura, su come si costruisce, in definitiva, un programma. La sua trasmissione era, come lei stessa la definisce, un incrocio tra il cinema e il documentario, un intervento veramente innovativo per quegli anni. Tilde scelse la collaborazione di giovani donne protagoniste della cultura femministe: Anna Rita Buttafuoco, Alessandra Bocchetti, Silvia Neonato, Daniela Colombo, Anna Maria Guadagni.
Ho conosciuto Tilde negli anni ‘80, dopo la chiusura del programma “Si dice donna”, quando lei e Buttafuoco, organizzarono a Roma nel 1988 un incontro nazionale sui Centri di Documentazione Donna insieme con la rivista degli studi storici DWF, da loro fondata. All’epoca lavoravo al Centro donna del Comune di Napoli. Ricordo che arrivai intimidita dall’incontro con le storiche e le teoriche del femminismo italiano e non dimenticherò mai il sorriso di Tilde quando mi accolse e mi incoraggiò a lavorare con loro. È stata per me un’esperienza formativa veramente importante. Un’altro progetto condiviso con Tilde è stata la partecipazione alla IV Conferenza Mondiale delle Donne del 1995 a Pechino. Siamo state insieme dieci giorni nel villaggio dove si svolgeva la Conferenza. Con strumenti diversi - io con la macchina fotografica e lei con la telecamera - abbiamo vissuto e immortalato quello straordinario momento “con occhi di donna”.
*“Fotografia di una storia: 1968-2018 Femminismo e movimenti delle donne a Napoli e in Campania”, da me curata e promossa da Rosetta D’Amelio, presidente del consiglio regionale della Campania in collaborazione con gli organismi di parità e “Rivolta nella Rivolta” mostra bibliografica e multimediale a cura della Biblioteca Nazionale saranno visitabili sino al 26 aprile presso la Biblioteca Nazionale di Napoli.
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