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Napoli / Multe alle 'così dette prostitute', anzi 'Lucciole'

Napoli / Multe alle 'così dette prostitute', anzi 'Lucciole'

Non solo prostituzione, ma tratta e femminicidio. Una lettera al Sindaco De Magistris dell'UDI, di DonneSuddonne, del Comitato 194, della Casa delle donne di Napoli e dell'Arcidonna

Martedi, 10/04/2012 - Al Sig. Sindaco di Napoli

On. Luigi De Magistris



Oggetto: notizia giornalistica circa l’elevazione di multe alle “così dette prostitute”



Gentile Sindaco,

siamo rimaste sorprese e addolorate, come speriamo Lei, nell’apprendere che un assessore della Sua Giunta avrebbe stilato un accordo con la V Municipalità per l’elevazione di multe alle così dette prostitute, o ancora più ipocritamente Lucciole.

Pensiamo che molte leggi vadano cambiate nei loro aspetti più lesivi della dignità femminile ed altre, pensiamo, vadano applicate. Portiamo infatti avanti la nostra azione per la precisazione dell’Art. 1 del TU di pubblica Sicurezza per evitare i respingimenti delle donne che denunciano violenza, ma da sempre, nella stessa legge, chiediamo l’applicazione dell’Art. 18 (modifica). L’articolo citato è elemento di lotta al femminicidio e chiama in causa i Sindaci: la concessione del foglio di soggiorno alle donne vittime di sfruttamento e tratta.

L’elenco delle dichiarazioni in cui sono usate parole nostre senza comprenderne il senso è lungo e non merita attenzione, mentre merita attenzione l’azione timida e inane delle Istituzioni su competenze e responsabilità disattese. In risposta alla richiesta di applicazione del dell’Art. 18 del TU, verso diverse Giunte, ci è stato risposto sempre che a Napoli il problema non esiste.

E’ una vera e propria catastrofe umanitaria, questa della tratta e dei ricatti cui sono sottoposte donne e giovani oggetto di tratta: spesso sono, tra l’altro, minori e senza documenti perché “sequestrati” dagli aguzzini.

Ci chiediamo, Sig. Sindaco, se nell’ultimo protocollo d’intesa contro le violenza sulle donne ci si è ricordati di toccare questo argomento e quali misure si siano concordate.

La concretizzazione dei diritti umani, lo dice la rete (effettiva e non nominale) delle donne contro la violenza, passa per intelligenze e lavoro che ancora non vediamo accesi sui punti più urgenti nell’ostacolo al femminicidio.

La sollecitiamo ad attivarsi di fronte al nostro aperto e severo dissenso, su un provvedimento che La chiama in causa, non per una semplice sconfessione ma per l’applicazione di una sua specifica competenza in quanto alla salvaguardia della salute e l’integrità delle cittadine a Napoli, anche quando si sia incerti su come nominarle.

Una donna vittima, forse, dell’organizzazione criminale e senza nome è stata uccisa nella nostra città: l’assessore e la municipalità oggi tristemente alla ribalta, hanno pensato che trattavasi forse di “rimozione dei rifiuti” ed ordine pubblico. Siamo indignate e profondamente addolorate per una politica che continua a nascondere i diritti umani sotto il tappeto del decoro.

Attendiamo le sue decisioni



Stefania Cantatore (UDI di Napoli), Elena Coccia, Iaia de Marco (DonneSuddonne), Simona Ricciardelli (comitato 194), Clara Pappalardo (Arcidonna), Laura Capobianco, Liliana Valenti (pres. Casa delle donne di Napoli



Napoli, 6/04/2012

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