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 Napoli. Mater Dei:

Napoli. Mater Dei: "Dov'era prigione abbiamo fatto libertà"

Prima convento poi carcere e ancora ospedale psichiatrico giudiziario. Ora è un Centro Sociale

Giovedi, 20/06/2019 - Un enorme edificio costruito nel 1600 come convento dei Cappuccini, rilevato dallo Stato nel 1700 e adibito, nel tempo, a carcere, OPG (Ospedale Psichiatrico Giudiziario) e caserma, è ora utilizzato, dopo l’occupazione, come Centro Sociale di servizio pubblico per restituire uno spazio alla gente nell’ottica del "Dov'era prigione abbiamo fatto libertà".
























Foto 1: insegna

Negli spazi recuperati all’abbandono vengono svolte diverse attività a livello volontario: ambulatorio medico, sportello lavoratori e lavoratrici, migranti, teatro, palestra, doposcuola per bimbe e bimbi, corsi di lingua inglese e francese. C’è persino un bar! E, ci è stato detto, “Tutti e tutte facciamo indistintamente ciò che occorre, sia che si tratti di intervenire in una assemblea nazionale che di pulire i bagni”













































Foto 2: Chiostro

Nell'ambulatorio una giornata settimanale permette alle donne che lo desiderano di incontrare il ginecologo; sono inoltre previste giornate dedicate alla prevenzione con la possibilità di fare gratuitamente visita e mammografia.














































Foto 3: Manifesti donne



















Foto 4: Manifesti donne 2

E’ stato molto faticoso psicologicamente per me, che pure ho esperienza di volontariato in strutture carcerarie, visitare le celle.





































Foto 5: Finestra cella

Non mi sono sentita di fotografare particolari di esse perché il senso profondo del dolore e della sofferenza permea muri, pavimenti, sbarre; e si leva forte dai resti dei letti di contenzione come dagli oggetti personali incontrati qua e là.





































Foto 6: Interno all’aperto

Tra le attività che, come artista, più mi hanno colpita, l’attenzione all’arte visiva, specificamente murales e graffiti.














Foto 7. Graffito

Foto 8 Parete graffiti

“Un luogo che “ come giustamente sostiene Paola, che ha accompagnato in visita suor Edoarda e me, “porta in sé memoria storica” di importanza rilevante, sia dal punto di vista architettonico che psico – sociologico.
Antonella Prota – Giurleo

Per chi volesse approfondire l’idea di femminismo del collettivo e per specificazioni sulle attività svolte (http://jesopazzo.org/index.php/blog/406-femminismo-pop-e-femminismo-popolare#3.4)

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