Scienza/ Il convegno di Lecce - Scienziate italiane a raccolta per parlare di nanotecnologie di biosistemi ma anche dei loro ruoli nel mondo tecnico scientifico e nelle istituzioni
Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2003
“Oseremo disturbare l’universo?” è il sottotitolo del convegno “Donne, scienza e potere” organizzato dall’associazione Donne e Scienza, dal comitato Pari Opportunità dell’Università di Lecce e dall’ufficio della consigliera di Parità della Provincia di Lecce.
L’iniziativa durerà tre giorni, fino a domani, e si articola in tre sessioni che intendono approfondire i temi che riguardano il rapporto fra scienza e società e la presenza ed il ruolo delle donne nel mondo tecnico – scientifico, nelle università e nella scuola.
1. nella prima sessione, “Scienza e Società ”, insieme ad Elisabetta Donini dell’Università di Torino ed a Flavia Zucco del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma, nonché presidente dell’Associazione Donne e Scienza, si approfondirà la relazione che esiste tra il sapere scientifico ed il modello di sviluppo sociale ed economico di cui la scienza si fa portatrice e si analizzerà la dimensione etica della scienza moderna. Si cercherà anche di capire come viene finanziata la ricerca e perché alcuni settori diventano più “di moda” che altri;
2. nella seconda sessione, “Le donne nel mondo della scienza”, la lente d’ingrandimento si concentrerà sulla presenza delle donne nella ricerca scientifica pubblica: non solo quante donne sono e cosa fanno, ma anche quali ruoli ricoprono e quali difficoltà affrontano per farsi spazio in un mondo tradizionalmente maschile. Di come costruirsi una propria carriera scientifica parlerà la professoressa Elisa Molinari dell’Università di Modena, direttrice del Centro nazionale di ricerca S3 ("nanoStructures and bioSystems at Surfaces") dell'INFM-CNR a Modena. Mentre “la passione e la fatica” che molte donne vivono nel mondo del lavoro saranno l’oggetto della relazione della professoressa Cristina Bombelli, fondatrice del laboratorio Armonia e docente dell’Università Bocconi di Milano. Si analizzerà anche come sia possibile vivere la ricerca e la tecnologia in modo divertente e nuovo a Torino a Padova, così come a Milano;
3. nella terza sessione, “Percezione e comunicazione della scienza”, il problema generale della crisi delle vocazioni scientifiche e la particolarità della sottorappresentanza delle donne in ambito scientifico- tecnologico e accademico verranno affrontati sul piano dell’analisi e delle possibili cause e, contestualmente, su quello della possibile loro rimozione. Di didattica della scienza, dell’immaginario scientifico degli studenti e delle studentesse, delle scelte formative di ragazzi e ragazze, si discuterà insieme, tra le altre, alla professoressa Milena Bandiera, docente della Università di Roma nonché responsabile SIS dell’Università di Roma III. L’intreccio tra didattica, formazione e ricerca scientifica sarà infine l’oggetto della relazione presentata dalla professoressa Patrizia Colella del liceo classico Palmieri di Lecce e dalla dottoressa Cristina Mangia del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Lecce, che da diversi anni sono impegnate a portare avanti progetti sulla cultura di genere in ambito didattico e scientifico in Provincia di Lecce.
L’Associazione Donne e Scienza è stata fondata nel dicembre 2003 da un gruppo di studiose e scienziate di varie discipline impegnate, dagli anni ‘80 in poi, in attività concernenti la presenza delle donne nella scienza e l’analisi, in particolare, dei rapporti tra scienza e società. Attualmente riunisce più di 130 ricercatrici in differenti discipline scientifiche (dalla biologia alla fisica, alla chimica, alla statistica alla genetica all’ingegneria ecc.) afferenti a varie Università italiane ed enti di ricerca pubblici e privati (CNR, ENEA, Ist.Sup. di Sanità, ENI ecc.) oltre ad un certo numero di docenti di materie scientifiche. L’Associazione rappresenta l’Italia nel Comitato fondatore del Center of Excellence Women and Science (CEWS) dell’Università di Bonn, centro che ha vinto il bando europeo relativo alla neonata Piattaforma europea di Donne e Scienza. Le attività dell’Associazione sono quelle di: promuovere e facilitare la partecipazione delle donne alla ricerca; costruire una rete italiana di donne che fanno ricerca, per facilitare la circolazione di informazioni, progetti, iniziative di interesse specifico; promuovere ricerca, organizzare convegni, ed altre iniziative destinati ad approfondire e diffondere gli aspetti inerenti la soggettività e l'esperienza femminili nella pratica della ricerca. Gli obiettivi che si propone sono di due tipi: da un lato favorire in campo tecnico scientifico l’eccellenza ed evitare sprechi di risorse umane (pensiamo al gran numero di donne con alta formazione che rimangono escluse dal mondo della ricerca) che non aiutano lo sviluppo; dall’altro contribuire alla costruzione di un più ampio dibattito sui rapporti scienza e società, tenendo conto della cultura di genere in un periodo in cui gli sviluppi scientifici pongono scelte politiche, economiche ed etiche fondamentali riguardanti il presente e il futuro della vita di uomini e donne su questo pianeta.
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