Naela, la prima donna nella storia del golf egiziano
Partecipare ai tornei internazionali e vedere crescere la propria posizione nella classifica femminile internazionale suonano come un sogno divenuto realtà. Ma per Naela non è stato sempre così facile.
Il Cairo. All’età di cinque anni, il padre la presenta allo sporting club di Alessandria d'Egitto, dove c’erano solo tre campi da golf. Quello che era iniziato come una competizione da dielttante nei tornei nazionali, porta pian piano Naela a migliorare ed essere così convocata nella squadra nazionale juniores.
“Ho iniziato a giocare per divertimento all’età di cinque anni, quando mio padre mi ha portato per la prima volta su una immensa distesa di verde. Quella fu una giornata meravigliosa per me, e anche se non sapevo come si teneva una mazza da golf, mi sono divertita moltissimo. Diciamo che da lì è iniziato tutto. Sono passati più di venti anni e oggi gioco a livello agonistico e giro il mondo per partecipare alle competizioni internazionali” dice Naela, che Noidonne ha incontrato la settimana scorsa all’Allegria Sport Center, uno dei campi da golf più iimportanti della città.
La volontà di diventare una professionista e acquisire padronanza e tecnica nel gioco portano Naela a prendere una decisione molto importante “nel 2007 decido di trasferirmi a San Diego, in California, per studiare al Golf Academy of America. Dopo la laurea con lode ed un certificato di insegnamento avanzato in tasca entro nella classifica LPGA (Ladies Professional Golf Association), che rappresenta il ranking più alto per le donne golfiste professioniste”.
Ma l'attaccamento all'Egitto non è mai venuto meno, tanto che un anno fa la giovane giocatrice decide di rientrare. “E' stato più forte di me. Nel 2014 sono ritornata qui con l’obiettivo di promuovere il golf femminile in Egitto. D'altronde una sportiva o sportivo devono anche essere rappresentanti di quella disciplina anche in patria e non solo all'estero”. Non è passato molto tempo e anche grazie alla sua fama, Naela inizia a lavorare con grandi risultati, divisa tra Alessandria d’Egitto ed Il Cairo, con le giovani ragazze e le bambine che desiderano avvicinarsi al golf. “E' un sogno per me insegnare quello che amo di più al mondo. Quando seguo le mie allieve, sembra di rivedere me alla loro età. Un po’ imbranate all’inizio, ma con tanta voglia di imparare e vedere volare la pallina quanto più lontano ed entrare in buca” ci dice l’atleta ventinovenne.
Passione e tanti sacrifici hanno permesso a Naela di partecipare alle competizioni internazionali più importanti. Francia, Inghilterra, passando per gli Usa per arrivare negli Emirati Arabi. I suoi occhi si illuminano quando parla dei traguardi raggiunti, ma si infiammano ancora di più quando inizia a parlare di quelli ancora da ottenere. "Essere la prima golfista professionista in Egitto è una cosa straordinaria, ma non nascondo l’impegno ed il sacrificio che hanno segnato i miei successi. Di sicuro l’esperienza e i risultati ottenuti valgono la pena di aver rinunciato ad uscire con le mie amiche quanto avrei voluto, per fare solo un esempio”. "Per diventare membro del PGA, ho dovuto lavorare sodo, allenarmi in continuazione, passare molti test di abilità di gioco, partecipare a seminari, e giocare e continuare a giocare anche quando i risultati non erano quelli sperati. Volontà, passione e dedizione sono gli elementi fondamentali per riuscire”.
E vale la pena ancora di più se vedi tante bambine e ragazze che praticano uno sport di forte impronta maschile come ci dice Naela. “Quello che sembra una cosa scontata in altre parti del mondo, non lo è qui in Egitto. Sport considerati esclusivamente maschili, molto difficilmente accolgono anche le bambine e le ragazze. Ma così non è stato per il golf". Questo sport è diventato popolare in Egitto negli ultimi anni, ed è aumentato il numero dei ragazzi e soprattutto delle ragazze che lo praticano. Secondo Naela, occorre investire per migliorare le strutture e sulla formazione dei e delle giovani. Mi piace pensare di essere stata una piccola apripista in questa disciplina sportiva. La mia esperienza vuole incoraggiare tutte le giocatrici che vogliono trasformare la loro passione in carriera. È stato così per me e può esserlo per tante altre giovani ragazze, se lo vogliono veramente”.
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