Multifunzionalità, filiera corta, qualità. Quando l’agricoltura è donna
Lazio / Politiche agricole - Presentato a Roma il progetto ‘Donne e agricoltura nel Lazio, ieri, oggi e domani’
Lunedi, 22/03/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2010
“L’agricoltura è portatrice di tutte le risposte positive di cui la gente sente il bisogno: benessere, a sicurezza alimentare, salute, tutela ambientale, paesaggio”. Con l’obiettivo di preservare tradizioni e saperi, di valorizzare l’imprenditoria agricola, con una particolare attenzione ai giovani e alle donne aiutando così l’innovazione nel settore, Daniela Valentini ha operato per cinque anni come Assessora regionale all’Agricoltura. “Il Lazio, con più di 2500 aziende biologiche, copre il 10% del totale della superficie agricola coltivata e figura tra i principali consumatori di prodotti biologici. Con le otto nuove leggi regionali di settore abbiamo realizzato il supporto normativo indispensabile a sostenere l’agricoltura e tutta l’economia collegata. In questi anni si sono avviate 600 nuove aziende agricole e in particolare sono triplicate le strutture agrituristiche”. L’occasione per fare il punto della situazione dell’agricoltura nel Lazio - con uno sguardo specifico al ruolo delle donne - c’è stata in occasione della presentazione del libro e del dvd “Donne e agricoltura nel Lazio. Ieri, oggi e domani” realizzato da ‘noidonne’ con il contributo dell’Assessorato all’Agricoltura e presentato lo scorso 10 febbraio a Roma presso l’Aula Magna dell’Università Roma Tre alla presenza del Rettore Guido Fabiani. La professoressa Francesca Brezzi ha illustrato il volume, che – come il dvd – intreccia le voci delle odierne imprenditrici agricole con i ricordi e le riflessioni delle protagoniste delle lotte contadine del dopoguerra. Leda Colombini e Marisa Rodano, testimonial del lavoro elaborato e presenti alla manifestazione, hanno portato il loro prezioso contributo di conoscenza delle radici storiche, indispensabili per comprendere l’attualità. “Roma è il comune agricolo più grande d’Europa – ha osservato la Valentini -, ma sinora ha prevalso la fisionomia della grande città, invece la Capitale può caratterizzarsi anche come produzione agricola e come mercato puntando strategicamente alla filiera corta. Inoltre, con il suo complesso di esigenze e con le sue dimensioni, può stimolare la nascita di servizi di qualità quali agrinido, fattorie sociali, fattorie didattiche, agriturismo, servizi per persone con handicap. L’idea è di puntare sulla multifunzionalità quale nuova frontiera dell’agricoltura che può garantire integrazione di reddito agli agricoltori e innalzare la qualità della vita ai cittadini”. Anche in agricoltura uno sguardo di donna può essere decisivo, dunque, per ideare nuove prospettive di sviluppo economicamente sostenibili. La folta partecipazione di imprenditrici agricole da tutta la Regione e l’attenzione delle consumatrici ha confermato l’opportunità della scelta: agevolare l’incontro tra chi produce e chi consuma per migliorare la qualità e la consapevolezza. Alla base di tutto: il rispetto per il lavoro e il riconoscimento del valore delle tradizioni e dei saperi femminili.
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