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Mulan. Non strega, guerriera!

Mulan. Non strega, guerriera!

Il live-action di Niki Caro, dopo tanti rinvii, arriva anche in Italia

Lunedi, 07/09/2020 - Dimmi, dimmi chi è l'ombra che riflette me, non è come la vorrei, perché non so.
Chi sono e chi sarò lo so io, e solo io.
E il riflesso che vedrò mi assomiglierà, quando il mio riflesso avrò sarà uguale a me.


Man mano che cresciamo cerchiamo un modello a cui ispirarci, cerchiamo una meta, un obiettivo, un modello. Cerchiamo di crescere realizzando l’immagine che avevamo di noi. Cerchiamo noi stesse e noi stessi. Ed è proprio in questa differenza tra femminile e maschile che spesso si gioca il proprio destino.
Quando da bambina guardavo Cenerentola, Biancaneve e la bella addormentata Aurora, mi ero convinta che il mio sogno dovesse essere un bel principe che mi avrebbe salvata da un destino infelice, amata e protetta. Crescendo, ho scoperto che di principi è scarso il mondo, e che è meglio rimboccarsi le maniche e cercare di proteggersi da sole. Ma ho scoperto anche che è difficile essere donne, e vivere come donne in un mondo che è stato creato dagli uomini. Ho scoperto che dalle donne ci si continua ad aspettare un certo ruolo, anche se a parole ci viene detto che siamo libere di fare della nostra vita quello che vogliamo.
La Mulan di Niki Caro rappresenta egregiamente questa difficile evoluzione dell’essere donna nella cultura sociale, evoluzione che è ben lungi dall’essere conclusa. “Una figlia porta onore alla sua famiglia con il matrimonio, e quale uomo vorrà mai sposare una donna che salta sui tetti? Diranno che è una strega!”
Strega. Chissà se oggi le ragazze sanno chi sono state le streghe, e perché gli uomini avevano tanta paura di loro. Le streghe non sono quelle delle favole, dotate di poteri magici sovrannaturali. Le streghe erano donne che non hanno avuto paura di mostrare le proprie capacità, i propri doni, la propria intelligenza. E che per questo sono state punite con l’isolamento sociale e con la morte. Perché erano pericolose, perché sfidavano l’ordine costituito, perché mettevano in discussione il potere che gelosamente gli uomini custodivano. Queste erano le streghe: donne, nient’altro che donne intelligenti e coraggiose.
Ma quali sono le qualità di una buona moglie? “Taciturna, composta, aggraziata, posata, educata”. Una buona moglie, una buona donna sta al suo posto. Quel posto rigidamente recintato da millenni. Una donna che viola queste regole millenarie è condannata al disonore, suo e della sua famiglia.
Ma, lo sappiamo, Mulan viola le regole. Mulan vuole scegliere da sola qual è il suo posto. E il suo posto è con chi combatte. Perché l’ideale di donna per Mulan è una donna coraggiosa, che ha senso dell’umorismo ed è intelligente, il suo aspetto esteriore non ha importanza. Ed è con coraggio ed intelligenza che Mulan combatte, prima nascondendo sé stessa e poi senza timore di sciogliere i capelli e mostrarsi per quello che realmente è.
Perché si può essere donna e guerriera. Non strega, guerriera!
E da donna, con i suoi capelli sciolti, senza nascondersi dietro ad una maschera maschile che non le appartiene, guida l’armata cinese e salva il proprio paese. Conquista il suo posto. Portando finalmente il giusto onore a sé stessa e alla sua famiglia. Ed è cercando il proprio posto nel mondo che si gioca la propria vita, che si costruisce la propria vita. Chi siamo – chi davvero siamo – lo sappiamo solo noi stesse. Ed è quando il nostro riflesso ci assomiglierà che avremo vinto. Che saremo noi.
"Volevo che Mulan non fosse una supereroina: è una ragazza reale. Volevo che i momenti d'azione fossero esplosivi e molto forti, ma che dipendessero dal corpo di una ragazza e non da un supereroe in volo", ha dichiarato la regista Niki Caro. La genialità del film, che lo distingue e lo esalta rispetto al cartone animato del 1998 – che già era rivoluzionario rispetto alle classiche principesse disney -, sta forse proprio nel confronto tra i due personaggi femminili: Mulan e la strega che guida gli invasori. “Non strega, guerriera!” rivendica lei. È lei a spiegare a Mulan che più mostrerà le sue capacità, i suoi poteri, più verrà scacciata, allontanata, perché le donne che non rispettano il proprio millenario ruolo devono essere punite, per mantenere nel silenzio e nell’obbedienza tutte le altre donne. Perché certe cose sono impossibili per una donna.
“Era impossibile. Eppure io sono qui. Vuol dire che un posto per noi esiste!” dichiara Mulan dopo aver vinto la sua battaglia e conquistato il suo posto nel mondo. E questo è il messaggio più audace che, dopo più di mezzo secolo di principesse taciturne e prive di personalità, la disney consegna alle bambine: “Era impossibile. Eppure io sono qui.”


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