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Mujeres, voci di donne dal mondo

Mujeres, voci di donne dal mondo

In breve dall'America Latina - PERÚ / Sterilizzazione forzata; CILE / La pillola della discordia; COLOMBIA /Cartagena de Las Indias, la città delle donne

Angelucci Nadia Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2006

CILE / La pillola della discordia
Non si fermano le polemiche per la decisione del Governo di Michelle Bachelet, il quale ha disposto che, a partire dal mese di settembre, i Centri di Salute Pubblica cileni prescriveranno e consegneranno gratuitamente anticoncezionali tradizionali e di emergenza alle donne maggiori di 14 anni. Mentre le organizzazioni femminili applaudono l’iniziativa che – sostengono – aiuterà il paese a uscire dal circolo vizioso della povertà e salvaguarderà i diritti delle donne, l’opposizione e la Chiesa cattolica hanno scatenato una campagna molto dura contro il governo.
Grazie a questa disposizione qualunque donna, e qualunque adolescente maggiore di 14 anni, potrà richiedere la prescrizione di anticoncezionali direttamente al suo medico senza dover contare, in caso di minore età, sull’autorizzazione dei suoi genitori e riceverà il contraccettivo gratuitamente attraverso il sistema di salute pubblico.
La misura più controversa della disposizione governativa è l’inclusione nella lista degli anticoncezionali gratuiti della “pillola del giorno dopo” che, fino a questo momento, era gratuita solo in seguito ad episodi di stupro e violenza sessuale e che, altrimenti, poteva essere acquistata nelle farmacie presentando una ricetta medica.
Alcuni sindaci dell’opposizione hanno annunciato che non rispetteranno la norma facendo valere la regola che vuole che i Centri di Salute dipendano dall’amministrazione comunale. La Ministra della Salute ha replicato che la disposizione è obbligatoria.
Anche nella maggioranza di governo si sono levate voci di dissenso e hanno chiesto al Ministero maggiori informazioni soprattutto rispetto alla formazione che sarà data alle minori.
Il Segretario generale del Governo Ricardo Lagos Weber ha ricordato che la norma servirà a promuovere una sessualità responsabile e ha ricordato che, fino ad ora, la vendita della pillola del giorno dopo era perfettamente legale ma che poteva essere acquistata solo da chi aveva denaro sufficiente mentre è importante dare l’opportunità di accesso agli anticoncezionali a tutti i cileni.




COLOMBIA /Cartagena de Las Indias, la città delle donne
Nel comune di Turbaco, a 11 chilometri dalla incantevole Cartagena de Las Indias, è nata la città delle donne. Costruita ed abitata da donne che a causa della violenza della guerra, sono state costrette ad abbandonare le proprie case.
La Colombia, dopo il Sudan, è il paese del mondo con il maggior numero di profughi interni e le donne rappresentano il 49% dei per lo meno 2,5 milioni di colombiani colpiti dalla guerra e costretti a lasciare i propri territori.
Nel 1998 otto donne fondano la Lega delle donne rifugiate per dimostrare che l’esilio forzato è un crimine di guerra, per cercare aiuti umanitari, per migliorare le condizioni di vita e di salute proprie e delle loro famiglie. Nel 2003 parte il progetto ambizioso. Quasi in 100 incominciano la costruzione delle case. Le stesse donne hanno fabbricato 120.000 mattoni che sono poi stati usati per costruire 97 abitazioni di 78 metri quadrati in cui oggi risiedono 500 persone nel quartiere chiamato “La Città delle Donne”. Perché il progetto partisse è stato necessario negoziare più di un anno e mezzo con il proprietario del terreno e raccogliere i fondi necessari alle spese di materiale. Alla fine una donazione di 500 mila dollari del Congresso statunitense ha permesso la realizzazione di questo sogno. Oltre alle case le donne hanno costruito un acquedotto e un asilo per i bambini e hanno creato una cooperativa – Mujercoop – nella quale hanno sviluppato un progetto per la creazione di una fabbrica di mattoni, di un ristorante e un fondo di microcredito per finanziare nuove imprese. Prima di arrivare a Turbaco queste donne avevano subito violenze incredibili da parte dei paramilitari, ma anche della guerriglia e dello Stato; avevano perso tutto quello che possedevano e avevano sulle loro spalle tutto il dolore per i familiari morti e per le violenze subite. Adesso sono protagoniste delle loro vite con una rinnovata dignità e l’orgoglio per tutto ciò che sono riuscite a fare con le loro mani.

PERÚ / Sterilizzazione forzata
Dal 28 luglio la dirigente del Movimento contadino peruviano Hilaria Supa Huamán e l’ex Ministro della Salute del governo Fujimori , Alejandro Aguinaga, siederanno nel Parlamento peruviano anche se si confronteranno da schieramenti diversi. Sono anni che Supa denuncia la sterilizzazione forzata delle donne peruviane ad opera del Ministero della Salute guidato da Aguinaga.
Tra il 1996 e il 2000, infatti, il governo Fujimori ha messo in atto un programma chiamato AQV - Anticoncepción Quirúrgica Volontaria – con l’obiettivo di ridurre drasticamente il tasso di natalità nelle zone più povere del paese.
Un’indagine del Parlamento guidata da Dora Núñez Dávila ha concluso che sono stati commessi delitti contro la vita e l’integrità delle persone. Nell’indagine è stato anche accertato che il Ministero della Salute pagava degli incentivi in denaro ai medici e alle loro equipe per ogni donna sterilizzata. Le Brigate mediche incaricate dal programma AQV sono arrivate fin negli angoli più sperduti del paese e tra il 1991 e il 2000 hanno sterilizzato 363mila donne; 18 risultano essere morte in seguito all’operazione.
Il programma prevedeva l’appoggio delle Forze Armate che avevano il compito di offrire sicurezza ai medici. Il progetto si dirigeva ad un tipo di popolazione perlopiù analfabeta e la cui lingua nativa non era lo spagnolo ma i documenti che le donne dovevano firmare come nulla osta all’intervento chirurgico erano in spagnolo. Chi acconsentiva riceveva degli aiuti governativi. Allo scopo di facilitare le cose venivano organizzate delle giornate apposite chiamate “Festival della salute” durante le quali, insieme ad attività sportive e altre amenità, venivano effettuate operazioni chirurgiche arrivando a sterilizzare fino a 90 donne al giorno.
Aguinaga dice di non ricordare la dirigente Supa che nel 1999 si recò al Ministero della salute e lo incontrò per chiedere conto di quanto stava accadendo e che adesso promette battaglia dal suo seggio parlamentare.
“Farò ricordare al Parlamento quello che ha fatto Aguinaga. Quando denunciavamo a Lima che molte donne soffrivano le conseguenze di questi interventi chirurgici di sterilizzazione le autorità rispondevano che la responsabilità del nostro malessere non era l’operazione ma il fatto che eravamo ignoranti e sporche. Ora basta!”
Hilaria Supa Huamán che nel 2005 è stata proposta insieme a altre 1000 donne per il premio Nobel per la pace ha dichiarato: “Per il mio popolo, per i miei figli, per la mia comunità, non avrò pace fino a che i responsabili non pagheranno per ciò che hanno fatto. La sterilizzazione forzata non rimarrà impunita”.


BREVISSIME

Perù
La Parlamentare di centrosinistra, dirigente del partito socialdemocratico APRA, Mercedes Cabanillas, è stata eletta Presidenta del Parlamento Unicamerale Peruviano per 102 voti. E’ la seconda volta nella storia del paese che una donna assume questa carica.

Brasile
Lo studio di una ONG Brasiliana Foro de la Amazonia Oriental (FAOR) mostra che l’Amazzonia è la principale rotta di uscita dal paese per il traffico di donne. Il documento rivela che sono state identificate 241 rotte di traffico di esseri umani in tutto il Brasile e di queste 76 passano attraverso la foresta amazzonica. La destinazione prioritaria delle donne trafficate sono paesi come l’Olanda, la Spagna e il Suriname.
(15 ottobre 2006)

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