Mossad base Italia

"La strada della farina porta sempre al mulino” Proverbio pashtun

 

Ci sono momenti della vita in cui le priorità cambiano. Tensioni irrisolte invertono i fattori dell’esistenza e si abbraccia una causa. Una idea, un sogno, o un progetto antico e familiare. Un’impresa entro cui esprimere se stessi in maniera totalizzante. Ada Sereni ha percorso questa strada portando conoscenza e attivismo entro la causa più discutibile e discussa degli ultimi 60 anni. Abbracciando l’utopia del ritorno e dando azione al principio fideistico della terra promessa. Nel 1927, in un’ottica intellettualmente marxista e di non estraneità alla cultura e presenza araba, fonda e si trasferisce in un kibbutz. Di famiglia borghese, sposata a un intellettuale del PCI, ribalta il proprio paradigma di donna e madre, dando un contributo determinante alla storia del più importante sistema di intelligence dell’Occidente: il Mossad. Da ebrea Askenazita si è inserita in quel filone politico europeo aperto alla partecipazione femminile guidando, nel movimento segreto di immigrazione clandestina Aliàh Bet, una delle operazioni più riuscite per la creazione del futuro stato di Israele. Focolare ebraico prima. Esodo dall’Europa poi. Nakba per i palestinesi deportati fuori dalla propria terra, per vocazione biblica e sogno millenario del “popolo eletto”. Sono più di 25.000 gli ebrei italiani che tra il 1945 e il 1947 raggiungono la Palestina grazie al pragmatismo spregiudicato della Sereni, che, quando è necessario, sa anche usare esponenti della X Mas, fascisti reduci dalla Repubblica di Salò, nelle operazioni di sabotaggio contro gli inglesi pur di raggiungere il proprio obiettivo. Molti inediti sulla vita di questa aspirante dirigente del Mossad, più capace e determinata degli omologhi maschili, e per questo estraniata dai vertici dei Servizi, si trovano nel coraggioso libro di Eric Salerno “Mossad base Italia: le azioni, gli intrighi, le verità nascoste”, ed. Il Saggiatore, giunto alla terza edizione. Una ricostruzione storica minuziosa della collaborazione politica tra Servizi segreti italiani e israeliani. Un contributo per la decodificazione dei principali gangli della geopolitica del Medio oriente. Una lettura attenta per interpretare il vettore della nostra politica estera, che per 60 anni ha agito in regime di duopolio col più potente servizio di intelligence dell’occidente, con buona pace degli Usa.





(27 settembre 2010)