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Morire di integralismi

Morire di integralismi

Note ai margini - "Che le guerre non avessero mai risparmiato le donne lo sappiamo [...]Ma un integralismo tira l’altro"

Castelli Alida Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2008

Le notizie di guerre, di violenza, di attentati, nei quali muoiono soprattutto innocenti, donne, uomini, bambini che ci arrivano dall’Irak , dall’Afganistan, dal Medio Oriente e quelle rare che ci giungono dagli altri Paesi del mondo, arrivano nelle nostre case, nei nostri posti di lavoro lasciandoci ormai purtroppo pressoché indifferenti. Con qualche tremenda eccezione legata ormai a situazioni particolari. Così è stata la notizia di due donne kamikaze che il 1 febbraio hanno causato la morte di circa 70 persone nei due mercati degli animali e degli uccelli di Bagdad è forse uno dei segni più forti del livello di violenza in atto in Irak. E non perché si trattasse di donne, mai considerate innocenti a priori, ma perché erano due donne disabili mentali, forse una Down. Due donne fatte esplodere “a distanza” perché probabilmente, inconsapevoli di quanto stata succedendo, perché non in grado di azionare da sole il congegno esplosivo. Nello stesso tempo, negli stessi giorni arrivava dall’Afganistan la notizia del giornalista condannato a morte per aver portato all’ università di Kabul la traduzione di un articolo che spiegava come il Corano potesse essere interpretato in maniera più liberale per le donne. Nell'articolo, Sayed Pervez avrebbe sostenuto "il diritto delle donne ad avere più mariti così come, secondo il Corano, un uomo può sposare fino a quattro donne". Secondo un'altra versione Pervez si sarebbe limitato a scaricare un testo "vietato" da internet. Che il diritto alla poligamia anche per le donne sia un elemento di “libertà” in un Paese dilaniato dalla guerra da decenni e dove moltissime donne sono vedove, spesso impossibilitate a lavorare è tutto da dimostrare, ma che vi sia una recrudescenza “cattiva” nei confronti delle donne è sotto gli occhi di tutti, di tutti quelli che vogliono vedere.

Che le guerre non avessero mai risparmiato le donne lo sappiamo, e questo non è successo solo a partire dallo scorso secolo, forse dal secolo scorso la consapevolezza è uscita dal silenzio, grazie alla denuncia di altre donne, delle storiche, dei movimenti. Né dobbiamo dimenticare le “pulizie etniche” nella ex Yugoslavia solo una decina di anni fa.

Ma un integralismo tira l’altro.

Come chiamare altrimenti l’accanimento a cui assistiamo in questi tempi anche da parte cattolica?

In Spagna i vescovi hanno invitato i cattolici a votare contro quei partiti, la coalizione di Zapatero, che condividono lo “scempio “ delle coscienze cristiane, da noi la ormai quotidiana crociata contro la legge 194 ha assunto toni persino offensivi per l’intelligenza e la dignità delle donne del nostro Paese.

Che fossimo così “pericolose” lo sapevamo dalla storia, ma questo accanimento non è nemmeno “terapeutico”. E’ mortale.



(18 marzo 2008)

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