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Morire di freddo in Italia - di Giancarla Codrignani

Morire di freddo in Italia - di Giancarla Codrignani

Riflessione sulla morte di Sher Khan, che aveva cominciato la sua carriera politica lottando contro il regime militare in Pakistan e finito su un marciapiede

Venerdi, 11/12/2009 - Ricevo da Riccardo Orioles questa notizia. Sono una donna che si è

impegnata per l'applicazione dell'art.10 della Costituzione ("lo

straniero al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio

delle libertà democratiche previste dalla Costituzione italiana, ha

diritto d'asilo nel territorio italiano secondo le condizioni

stabilite dalla legge") e che deve constatare che, nella situazione di

generale degrado politico e sociale, viene poco a poco cancellato il

principio costituzionale. Credo che, a partire dalla consapevolezza

che le rifugiate anche in questi casi subiscono discriminazione forse

più pesante, come donne dobbiamo sapere e denunciare la violenza che

si perpetra contro la nostra volontà



Giancarla Codrignani



Roma. E' morto un politico, di freddo, sul marciapiede. Si chiamava

Sher Khan e aveva cominciato la sua carriera politica lottando contro

il regime militare del suo Paese, il Pakistan. Esule politico, era

fuggito in Italia e qui aveva organizzato le prime le prime

associazioni degli immigrati (come l'United Asian Workers

Association). Con padre Luigi Di Liegro, il fondatore della Caritas, e

Dino Frisullo aveva partecipato all'occupazione della Pantanella, nei

primi anni '90. Anche dopo la scomparsa di Frisullo e padre Di LIegro

aveva continuato il suo impegno politico a favore degli immigrati,

senza maio chiedere nulla per sè, vivendo anzi in estrema miseria.



Ultimamente viveva in una casa occupata, in via Salaria; "sgomberato"

di forza,con tutti gli altri, per ordine del Comune negli ultimi mesi

dormiva in mezzo alla strada. Aveva ottenuto lo status di rifugiato

politico ma questo, essendo stato abolito l'articolo 10 della

Costituzione ("Lo straniero, al quale sia impedito nel suo Paese

l'effettivo esercizio delle libertà demoratiche, ha diritto

d'asilo...), non l'ha salvato da Ponte Galeria nè dal marciapiede. Il

freddo delle ultime notti, e il basso livello di civiltà di questo

Paese, l'hanno ucciso. Fra le molte cose di cui noi italiani dovremo

vergognarci per questi anni, la fine del politico Sher Khan è fra le

peggiori.

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