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Moratoria dell’aborto<br>

Moratoria dell’aborto

Note ai margini
- "E se chiedessimo invece una moratoria contro i respingimenti di immigrati?"

Castelli Alida Lunedi, 31/08/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2009

A luglio, tra un G8, qualche velina e qualche escort, prima della pausa estiva alla Camera si è discusso di “moratoria dell’aborto da presentare all’ONU”, secondo i desiderata di Giuliano Ferrara nella campagna elettorale dell’anno scorso. "Al mio grido di dolore su un tema drammatico e vero, gli italiani hanno risposto con una sonora pernacchia" aveva dichiarato constatando i pochi voti presi. In questo caso i numeri non contano e la sua mozione doveva essere discussa perché presentata comunque da altri centristi, nella passata legislatura. E allora tutti a scrivere una propria mozione, a partire dall’UDC con Buttiglione primo firmatario ma Binetti ultima (il testo poi approvato con l’astensione di PD e IDV e voto favorevole di UDC, Lega e PDL) e a seguire con versioni di PDL, IDV e ben due testi del PD: in uno dei due, prima firmataria Livia Turco... riecco Binetti, seconda firmataria !

In un momento di grande discussione nel PD non so come siano interpretabili fatti del genere: doppie firme e doppi documenti....forse non è considerato rilevante. Forse non lo è nemmeno, così come forse non è ritenuto rilevante che Binetti, e altri del PD, abbiano votato infine per la mozione presentata da Buttiglione. (Voto così motivato da Binetti, che tra l’altro trovava eccessiva “l’enfasi” sui temi della contraccezione: “non vorrei che questa mozione - quella a prima firmataria Turco - dicendo ‘no’ all’aborto dicesse poi ‘sì’ ad una forma di contraccezione che ricadesse su questi paesi con metodologie diverse che sono esattamente contrarie alla libertà”). Certo l’altro documento del PD - con un forte peso dei radicali, ma non solo - che portava come prima firmataria Maria Cristina Farina Coscioni era più completo e chiedeva tra l’altro l’informazione sessuale nelle scuole. I due testi condividevano l’utilità dell’intervento dell’ONU con una propria mozione e forse è giusto così, soprattutto pensando ai Paesi in cui si pratica l’aborto selettivo.

Ma leggendo le varie mozioni è evidente che tutti hanno guardato le singole convenienze riaffermando cose che nessuno ha mai affermato come, ad esempio, che l’aborto sarebbe un mezzo contraccettivo o stralciando qua e là pezzi della legge.

Eppure sarebbe stato semplicemente sufficiente ricordarsi il titolo della 194/78 “Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza”, e invece che chiedere solo moratorie all’ONU, pretendere dal Governo, da tutti i Governi, di dare seguito alla “tutela sociale della maternità” che dopo 31 anni dall’approvazione della 194/78 dobbiamo continuamente e con pochi risultati rivendicare.



PS. E se chiedessimo invece una moratoria contro i “respingimenti” di immigrati?

 

(1 settembre 2009)

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