Donne Impresa / Confartigianato - ……meglio per la famiglia
Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2006
La Legge finanziaria presentata dal Governo Prodi , prevede, tra revisione degli studi di settore, aumento dei contributi previdenziali, introduzione dei contributi sugli apprendisti, un costo per le imprese artigiane di 2.261 milioni di euro nel 2007, cui si aggiungeranno altri 131 milioni di euro nel 2008.
Quindi, se non interverranno, nuovi sviluppi, la prospettiva per le piccole imprese, che costituiscono, in buona parte, il sistema produttivo del nostro Paese non è delle migliori e sicuramente sarà l’impresa al femminile a soffrire maggiormente gli effetti di una manovra, che per quanto necessaria, al risanamento dei conti pubblici e forse al rilancio della competitività del Paese, ancora una volta, ripercorrendo strade già sperimentate, vede nell’inasprimento fiscale la leva su cui fare perno.
Tale inasprimento tuttavia non è detto che produrrà automaticamente un maggior gettito di risorse per l’erario, come in tutte le situazioni percepite in modo impositivo; per cui viene da riflettere, pur trattandosi di lavorare su tempi lunghi, se non sia opportuno avviarsi su una politica di educazione che sviluppi maggiormente le virtù civili e quindi, come nei paesi anglosassoni, il pagamento delle tasse non sia sentito come coercitivo ma come un virtuoso passaggio nell’ambito del sistema Paese.
Per quanto concerne la famiglia, su cui molto poco si è lavorato ed elaborato nelle passate legislature, le misure proposte quali provvidenze a favore delle famiglie con redditi medio bassi e con figli, il fondo nazionale per la famiglia, lo stanziamento di 300 milioni di euro destinati alla rete di servizi per l’infanzia, sembrano voler lanciare un messaggio nel senso di una politica organica che potrà essere tale se sarà in grado di concertare, come metodo, con le forze sociali un welfare vicino alle trasformazioni che la famiglia ha vissuto nell’ultimo decennio e al lavoro di cura svolto dalle donne.
Un aspetto interessante e in parte sorprendente viene dal recente 3° Rapporto sull’imprenditoria artigiana al femminile, promosso da Donne Impresa, in cui viene, fra l’altro affrontato il problema dell’assistenza agli anziani. Soltanto l’8% vorrebbe rivolgersi a strutture specializzate oppure ad assistenti domiciliari e la metà delle intervistate vuole che questo compito rimanga all’interno delle funzioni familiari chiedendo piuttosto una rete di servizi diurni che consenta agli anziani di ritrovarsi e di socializzare.
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