Lunedi, 18/12/2017 - Vogliamo non essere contente per le ricadute dalle denunce della attrici americane e di Asia Argento, se oggi ci sono dei maschi che si trovano davanti la minaccia di un giudice e si debbono dimettere da posti dirigenziali?
In un paese in cui chi non paga le tasse va in galera e ci resta anche un bel po', succede qualcosa che finalmente diventa simbolico per i maschi.
Noi possiamo temere che dopo Natale non se ne parlerà più, ma i maschi sono impressionati. Per ora.
Quello che invece seguo con grande soddisfazione è che la cosa ha coinvolto anche le africane, che subiscono violenze di ogni genere ben più di noi. Non la massa delle vittime di un ruolo ancora troppo tradizionale ovunque, ma le universitarie, le femministe, minoranza delle minoranze, ma attente a mettere in guardia dalle mani troppo lunghe degli uomini, che si permettono ogni abuso perché è la donna che si deve vergognare di esser violentata o anche solo molestata.
Per mantenere accesa almeno l'attenzione, torniamo alle vecchie distinzioni: lo stupro è un crimine e non c'è bisogno nemmeno di ragionarci sopra, mentre la molestia si colloca nell'identico ordine simbolico, ma non impegna direttamente il codice penale e la prigione.
Quando scrivevo "L'in-certezza del diritto" volevo aprire il conflitto preconcetto tra "parola di donna" e parola di uomo. Siccome per essere donne non siamo umanamente migliori, bisogna riappropriarci della dignità per poter agire davvero da "pari in diritto" e allo stesso modo considerate.
La molestia sta, infatti, dentro il massimo equivoco di una nostra "disponibilità" inventata dalla soggezione al potere patriarcale. Loro, soprattutto quelli bene educati, non distinguono la "carezzina" dal complimento.
Però da ragazzina mi sdegnava lo sguardo che passava in rassegna il mio corpo da parte di amici a cui mi presentava mio padre ("ma come si è fatta grande questa bambina...") o la carezza "paterna" del vecchio funzionario del Provveditorato alla giovane insegnante.
Lo ripeto perché il segnale di guardia in una donna scatta a tutte le età e la vecchia signora è andata a fare una radiografia: tolta la gonna il collant nero copre due gambe che, appunto coperte, hanno sempre la solita linea: il medico le ha rivolto uno sguardo che diceva "a questa qui quarant'anni fa l'avrei invitata a cena".
Ma volevo raccomandare: non pensiamo solo a noi del continente ricco e potente che facciamo bene a non perdere terreno e a procedere oltre: negli altri continenti altre come noi che stanno peggio, hanno bisogno che non le dimentichiamo: del nostro avanzare si giovano anche loro, ma siamo noi che dobbiamo averle in mente quando lottiamo.
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