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MOI, lo spettacolo teatrale di Chiara Pasetti dedicato a Camille Claudel

MOI, lo spettacolo teatrale di Chiara Pasetti dedicato a Camille Claudel

Torna in scena a Milano con Lisa Galantini e la regia di Alberto Giusta venerdì 19 luglio

Sabato, 13/07/2024 - MOI, lo spettacolo teatrale di Chiara Pasetti dedicato a Camille Claudel torna in scena a Milano (Biblioteca Sormani, Corso di Porta Vittoria, 6 - h 19,30 - link per i biglietti https://www.teatromenotti.org/evento/moi.aspx) con Lisa Galantini e la regia di Alberto Giusta."La storia di Camille Claudel (1864-1943), scultrice francese che ha trascorso gli ultimi trent'anni della sua vita in manicomio per volontà della famiglia e della quale quest'anno ricorrono i 160 anni dalla nascita, è tanto appassionante quanto drammatica e ancora troppo poco conosciuta specialmente in Italia; una storia di violenza e abbandono, passione e arte, temporalmente distante da noi ma ancora così attuale" sottolinea Pasetti, il cui testo è tratto dal suo libro "Mademoiselle Camille Claudel e Moi" ed. Aragno.

Scultrice e artista di eccezionale talento, frequentò l’Accademia Colarossi a Parigi dove conobbe Auguste Rodin, di cui divenne allieva e modella e con il quale intrecciò una relazione tormentata, dall’epilogo doloroso per entrambi.
Agli inizi del Novecento, nonostante fosse all’apice del successo, si isolò sempre di più fino a condurre una vita estremamente solitaria.
Nel marzo del 1913, pochi giorni dopo la morte del padre, venne internata presso la clinica psichiatrica di Ville-Évrard su richiesta della madre e del fratello Paul, con la diagnosi di paranoia delirante.
L’anno successivo venne trasferita presso l’asilo pubblico per alienati mentali di Montdevergues presso Avignone, dove restò fino alla morte avvenuta a quasi settantanove anni, il 19 ottobre del 1943.
Morì sola, abbandonata da tutti, dopo trent’anni di internamento in manicomio.
Venne sepolta nel cimitero dell’ospedale in una fossa comune.
Nemmeno il suo nome sulla lapide, ma l’anno del decesso e il suo numero di matricola: 392.
Soltanto negli anni Ottanta del Novecento le sue opere hanno cominciato a essere studiate e valorizzate come meritano e la sua figura è stata oggetto di mostre, biografie, cataloghi ragionati.
Nel 2017 ha aperto il primo museo a lei interamente dedicato (il Musée Camille Claudel, a Nogent-sur-Seine).

Chiara Pasetti nel 2013 ha visto le sue splendide opere a Montfavet, presso Avignone, all’interno del manicomio dove Camille ha vissuto gli ultimi trent’anni della sua vita. Ha deciso di scrivere un libro su di lei e un monologo teatrale, intitolato MOI. Il libro è stato pubblicato da Aragno editore nel 2016 con il titolo di Mademoiselle Camille Claudel e Moi (testo vincitore del II premio sezione “arti visive” presso La Casa delle Donne di Roma, ristampato in seconda edizione a marzo 2023); il monologo è stato realizzato con la collaborazione del Teatro della Tosse e ha debuttato nel settembre del 2016 presso l’ex ospedale psichiatrico di Quarto (Genova). Nel ruolo di Camille Claudel, l’attrice di teatro e cinema Lisa Galantini, diretta da Alberto Giusta; da allora lo spettacolo è stato sui palcoscenici di numerosi teatri italiani e in Svizzera.
Ha vinto il Premio Patrizia Romei indetto dalla Fondazione Mario Tobino di Maggiano (Lucca) per la drammaturgia.

Durante il lockdown è stato realizzato anche un progetto cinematografico:
MOI 392, sempre interpretato da Lisa Galantini per la regia di Mario Molinari. Ne ha parlato Sky Arte in una puntata di The Square-Spazio alla cultura (7 gennaio 2021).
Nel film, accanto a Lisa Galantini, Massimo Popolizio dà voce a due lettere di Auguste Rodin a Camille negli anni del loro amore; Anna Bonaiuto recita la lettera di condoglianze per la sua morte, inviata dal cappellano del manicomio di Montdevergues al fratello Paul Claudel il 20 ottobre del 1943.
Nel lungometraggio figurano dei disegni di Mimmo Lombezzi e dei filmati realizzati da Giacomo Doni in diversi ex manicomi italiani dal 2007 al 2016. È stato proiettato alla Festa del Cinema di Roma a ottobre 2023.

Una storia di violenza, quella di Camille Claudel, di reclusione forzata e di isolamento voluti dalla sua stessa famiglia.
Una storia temporalmente distante da noi ma in fondo non così diversa da tante, troppe, che accadono ancora oggi, non soltanto alle donne.

https://www.raiplaysound.it/audio/2018/10/WIKIRADIO---Camille-Claudel--b6ccb50f-6952-449f-b46f-38de0073cdfb.html


Io non voglio essere aiutata, voglio essere riconosciuta.
Camille Claudel
 

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