Modena / Raccontare non basta nell'ambito di 'Io vado ... Libera'

Chi sa che cosa sono i Gruppi di Difesa della Donna (GDD)? Perché i libri di storia non ne parlano? E come mai nei manuali scolastici si continuano e relegare i percorsi di cittadinanza femminile in piccole schede di approfondimento?



Le donne non sono un tema da aggiungere alla Storia. Studiare il ruolo delle donne nella Resistenza e conoscere l’esperienza storica dei GDD significa avere la capacità di leggere la Storia con altri criteri e categorie. Infatti le azioni svolte dalle donne nei GDD cambiano radicalmente il concetto stesso di Resistenza e la sua narrazione storica.



Chi furono le donne che aderirono ai GDD,sorti nel 1943 in tutto il Centro-Nord? Chi partecipò a questa esperienza fondamentale soprattutto sul terreno politico che confluirà aLiberazione avvenuta nell’UDI?



Per dare risposte a questi interrogativi e rendere equa e veritiera una storia che al momento è incentrata solo sul maschile, le sedi degli archivi UDI dell’Emilia-Romagna hanno avviato diversi progetti di ricerca recuperando, a partire da documenti depositati nelle realtà locali, questa generazione dimenticata di donne. Dalla ricostruzione degli elenchi dei nomi delle donne attive nel GDD, fino a studi che hanno utilizzato forme espressive più creative, come quelle teatrali o espositive, passando per le ricette di uso quotidiano riprese dal giornale Noi Donne, per giungere all’uso delle nuove tecnologie, sono solo alcuni dei temi a confronto nell’iniziativa modenese del 21 Novembre 2015: Raccontare non basta. Per una riflessione sui gruppi di difesa della donna in Emilia Romagna. Obiettivi di fondo sono infatti il confronto, la valorizzazione e la trasmissione della memoria storica. (galleria fotografica della mostra)