Giovedi, 19/05/2011 - L'Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo (AIDOS) ha denunciato l'arresto dell'attivista iraniana per i diritti delle donne e i diritti umani Maryam Bahrman, lo scorso 11 maggio, e ha lanciato una richiesta di mobilitazione dell'Italia. Maryam Bahrman è tra le promotrici della campagna per “Un milione di firme per l'uguaglianza” che chiede la revisione delle leggi che discriminano le donne nella Repubblica Islamica d'Iran. Secondo fonti attendibili - si legge in una nota di Aidos - la polizia ha fatto irruzione nella sua casa di Shiraz, provincia di Fars, alle 7,30 dell'11 maggio con un mandato di arresto e di perquisizione. Le forze di sicurezza hanno sequestrato effetti personali, incluso il cellulare, libri e computer portatile. Su Maryam Bahrman pende l'accusa di “azione contro la sicurezza nazionale”, motivata non solo dalla sua attività nell'ambito della campagna “One Million Signatures Campaign for Equality” a Shiraz, ma anche dalla sua partecipazione, nel marzo di quest'anno, alla Csw (Commissione sulla condizione delle donne) dell'Onu, dove è stata ospite di un seminario parallelo organizzato da Aidos con un intervento dedicato alle discriminazioni contro le donne nell'accesso alle nuove tecnologie informatiche. Ingegnere, impegnata per i diritti umani fin dai tempi dell'università, Maryam Bahrman è una delle più energiche e coraggiose attiviste per i diritti delle donne. “Dopo la mobilitazione per salvare dalla condanna a morte Sakineh, ancora più importante diventa levare le nostre voci a sostegno di Maryam Bahrman, una donna la cui unica colpa è quella di lottare per migliorare la condizione delle donne nel suo paese”, afferma Daniela Colombo. “Per questo Aidos si appella alle istituzione italiane, alla società civile e ai media: la pressione internazionale è vitale in casi come questi, come ha sottolineato tante volte Shirin Ebadi, iraniana premio Nobel per la pace”.
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