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Mobbing? Combattiamo!

Mobbing? Combattiamo!

Strategie private - Il lavoro è una parte importante della nostra vita

Melchiorri Cristina Lunedi, 03/10/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2011

Sono Clara,

vivo a Firenze e faccio da otto anni il lavoro dei miei sogni, la designer di moda, in una grande e notissima azienda della zona. Fino a sei mesi fa tutto bene, c'era un buon clima fra i colleghi e i capi, anche nelle situazioni più nevrotiche. Poi è arrivata una nuova "capa" e nulla di quanto facciamo viene accolto, sempre richiami e lavate di testa per tutti. Possibile che siamo diventati all'improvviso tutti incapaci? Io non mi occupo più delle collezioni importanti ma sono stata spostata in altro reparto, senza tante spiegazioni. Il risultato è che veniamo al lavoro con il mal di pancia e ci sentiamo "mobbizzati". Che fare? andarsene?

Clara Lariani (Firenze)





Carissima,

in primo luogo cerca di capire se si tratta di una volontà di mortificare le persone, quindi di un effettivo mobbing, oppure di un atteggiamento magari troppo severo che ha l’obiettivo di riorganizzare le attività, cioè un’azione nell'interesse dell'azienda. Nel secondo caso, fai valere la tua professionalità e l'esperienza in azienda, che sono valori per te e per la struttura in cui operi. Fai il punto con gli altri colleghi per avanzare proposte e senti anche il sindacato aziendale o confederale. Cerca comunque di valutare freddamente se ti stai "immaginando" un nemico, o se è così davvero. Il lavoro è una parte importante della nostra vita e della realizzazione di nostre qualità personali. Andarsene è l'ultima spiaggia, soprattutto in questo mercato del lavoro. Prima, combattiamo!

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