Venerdi, 20/07/2012 - Miriam Mafai e la sala stampa di Montecitorio.
Il 18 di luglio un'area della sala stampa di Montecitorio, è stata dedicata a Miriam Mafai, con un consenso unanime dei giornalisti parlamentari, come ha ricordato Alessandra Sardoni presidente dell’ASP. Una targa è ora lì a testimoniarlo, nel luogo dove la Mafai giovanissima, come “resocontista”dell’UNITA’iniziò la sua carriera di giornalista.
La cerimonia che ha accompagnato l’avvenimento si è aperta con la lettura da parte del Presidente della Camera Gianfranco Fini del saluto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha definito Miriam Mafai”..una donna dal forte temperamento professionale e morale, che ricordo con affetto per la sua passione e rigore" . Il Presidente Fini poi ha citato un articolo del 1990 in cui Mafai, con un'intuizione eccezionale, presagiva che il declino dei partiti sarebbe stato irreversibile, se fosse continuato il loro distacco dalla gente e dai loro reali interessi. A fianco a tale citazione il Presidente della Camera ha sottolineata la sua stima per una donna che, pur da opposte visioni culturali e politiche, lui ha apprezzato e rispettato. Fra gli interventi che sono seguiti il più significativo e ricco di considerazioni e “storie” è stato naturalmente quello del Direttore di Repubblica Ezio Mauro che si è soffermato sulle due fondamentali caratteristiche di Miriam Mafai: la giornalista innanzitutto e la donna che non ha mai smesso di credere alla politica a cui affidava anche una funzione pedagogica. Politica rispetto alla quale non si è mai posta né in modo cinico né qualunquista e, per quanto disillusa dai fatti, riteneva dovesse essere esercitata facendosi carico dei problemi dell’intero paese. Ma è forse nella sua passione di giornalista che si è espressa l’essenza della sua poliedrica e vivace personalità. "Sempre sulla notizia, che cercava e seguiva, fino ad amarla, senza mai auto-incensarsi" ha ricordato la giornalista Maria Teresa Meli del Corriere della Sera. Le notizie che le piaceva leggere anche quando erano di altri; notizie che mai avrebbe censurate e piegate ad interessi di qualche partito o della politica Sempre attenta alle ragioni alle opinioni degli altri, e all’evolversi degli avvenimenti importanti come è avvenuto interloquendo come ha raccontato Ezio Mauro, con lui in qualità di Direttore della Repubblica di cui era anche una delle socie fondatrici, fino a poco tempo prima di andarsene. In quel luogo necessariamente formale che è la Camera dei Deputati i minuti dedicati a Miriam Mafai davanti alla sua famiglia, ai suoi amici, colleghi, compagni di “pezzetti” del suo lungo viaggio di vita, ragione che ha motivato l’invito alla Direttora di Noi Donne, testata che la Mafai ha diretto per alcuni anni dal 1965, sono andati oltre ogni formalismo ed è stato un sorriso collettivo quello che ha sottolineata la battuta della giornalista Meli che dopo poche ma corpose considerazioni ha detto: “...e ora mi fermo perché se Miriam fosse qui direbbe e ora basta parlare di me, accompagnando le parole con quella sua risata che ti contagiava”.
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