Mercoledi, 08/02/2012 - Con la neve Roma si è bloccata. Ormai è diventato un tormentone. Si va a piedi camminando nel mezzo della strada per evitare il ghiaccio sui marciapiedi. I primi giorni le poche macchine che passavano ti cedevano gentili il passo. Ora non più. E’ ripresa la frenesia del clacson e della fretta. Riuscire ad attraversare sulle strisce è ritornato ad essere un evento che ha del miracoloso. Nel mio quartiere da ottobre si fa la raccolta dell’umido. Ogni 150 metri c’è un camioncino dell’AMA . Dentro un dipendente che, chiuso nell’abitacolo, abbassa appena il finestrino per darti il sacchetto nuovo in cambio. Qualcuno ha messo fuori un pacco di sacchetti per il selfservice. Oggi cammino tra la neve grigia e ghiacciata per andare al lavoro. Arrivo al mio camioncino AMA, mi fermo, butto il mio sacchetto, ne prendo uno nuovo e chiedo: “Mi scusi ma lei sta qui dalle 6,30 alle 11,30 della mattina chiuso nel camioncino? Non potrebbe pulire qua fuori, che è tutto sporco, non potrebbe levare un po’ di neve?” Mi va bene: “L’ho fatto prima” risponde. Ho i miei dubbi. Il secondo seccato sibila tra i denti che non gli compete. Nel frattempo passo davanti ad un portone dove un portiere sta pulendo il marciapiede antistante. Bravo, penso. Poi lancia la spazzatura in mezzo alla strada. “Ma che si fa così?” quasi urlo “E che me la tengo davanti casa?” risponde d’impeto. Raccolgo un pacchetto di sigarette vuoto e lo butto in un cassonetto. L’autista del terzo camioncino AMA neanche mi risponde. Sta parlando al cellulare. Il quarto sostiene che servono quelli con la macchina per pulire. Poi arrivo a Viale Carso. Ennesimo camioncino AMA vuoto. Attraverso per controllare da vicino - ma sarò una grande rompiscatole - e vedo di spalle una persona con la tuta AMA, un po’ bassina, cicciottella, con un cappello di lana tipo rasta, tutto colorato, che spala la neve! Mi fermo a guardarla basita. Non credo ai miei occhi! Si gira, mi guarda e chiede: “Serve qualcosa, signora?” E’ una donna di colore, una migrante, una nuova cittadina italiana. “No, grazie volevo solo augurarle buona giornata e ringraziarla!”. Mi guarda stupita e mi saluta. Due lacrime ghiacciate mi spuntano! Sono commossa! Miracoli della neve a Roma!
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