Login Registrati
Ministra Cecile Kyenge: Stranieri d'Italia, NON SI TORNA INDIETRO

Ministra Cecile Kyenge: Stranieri d'Italia, NON SI TORNA INDIETRO

Intervista, in esclusiva per NOI DONNE, alla Ministra per l'Integrazione Kyenge, sulla situazione italiana delle politiche nazionali, a cura di Gianguido PAGI Palumbo, Presidente di www.mondita.it

Giovedi, 13/06/2013 - STRANIERI D’ITALIA : “Non si torna indietro”

Intervista esclusiva alla Ministra per l’Integrazione On. Cecile Kashetu Kyenge



La multi etnicità, l’inter etnicità, la convivenza, lo scambio, il meticciato, sono fra le sfide più importanti e difficili del mondo contemporaneo e non certo solo in Italia. In realtà tutta la storia dell’Umanità si è basata sulle progressive migrazioni di singoli e gruppi da un continente ad un altro, da una regione ad un’altra, ma negli ultimi decenni i processi intrecciati di mondializzazione economica, politica e sociale hanno reso tale aspetto “naturale” della storia umana come un “problema” da gestire a scale diverse : internazionale, nazionale, locale.

La crisi dei “modelli” tradizionali di inter-azione fra popoli ed etnie in un solo Paese ( i modelli nord-americani, inglese, tedesco, francese, australiano ) indicano la necessità di nuove frontiere della vita in comune e delle mescolanze inevitabili. L’Italia sta sperimentando, quasi senza accorgersene, un nuovo modello ibrido, ancora incerto e indefinito, di convivenza ancora “anarchica” che include uno strano mix di rigore giuridico e sua inapplicazione, di solidarietà e xenofobia, di coinvolgimento economico strutturale e sfruttamento, di accoglienza e rifiuto, di mescolanze e ghettizzazioni, il tutto sparso in aree diverse del Paese con politiche locali e comportamenti sociali molto differenziati. Il nostro paradosso comporta che davvero siamo molto “indietro”per l’impianto legislativo e forse siamo molto “avanti” per una diffusa capacità di adattamento sociale.

Le rivolte recenti della civile Svezia, come gli altri episodi che si ripetono da anni in Francia, in Inghilterra e Germania, ci raccontano quanto la grande Crisi travolga tutti i Paesi pur con modi e tempi diversi e ci sia bisogno di riconsiderare l’approccio culturale, sociale e politico al tema della Multi Etnicità. Nel frattempo in Usa il Presidente Obama va avanti con la sua riforma della Legge sull’Immigrazione per regolarizzare oltre 10 milioni di persone e la moglie di Steve Jobs “APPLE”, Laurene Powell, impegna milioni di dollari a favore dei figli di Immigrati con la sua fondazione privata.

E in Italia che succede, fra cori negli stadi di calcio, omicidi folli e matrimoni misti ? Esseri Umani, essere umani, essere italiani-e ? Che vuol dire oggi “essere italiani” ? Esiste una relazione fra “sentirsi” italiani, “essere”italiani ed essere riconosciuti giuridicamente come “italiani-e”? Il dibattito pubblico che si è scatenato nell’ultimo periodo in Italia sul Diritto di Cittadinanza italiana per i figli di genitori “stranieri”, anche grazie alla Ministra Kyenge, è molto importante. Non si tratta solamente di votare una nuova legge sulla Cittadinanza, si tratta anche di verificare a che punto sia nel nostro Paese la coscienza, la cultura dell’identità di Popolo a 152 anni dalla nascita dell’Italia come Stato unico. Separato per un attimo il Razzismo vero e proprio che fa considerare non italiana qualsiasi persona non abbia la pelle che in una scala cromatica limitata oscilli dal rosa pallido all’olivastro chiaro, il problema dell’Identità collettiva di un Popolo e di una Nazione è davvero complesso e difficile da affrontare in un mondo sempre più intrecciato anche nelle relazioni umane, negli affetti, negli amori, nelle amicizie e in molte famiglie miste. La crisi oggettiva di molti Paesi europei, dove la percentuale di cittadini di origine straniera da più tempo è più alta della nostra ( Francia, Inghilterra, Germania, Svezia..) indica che la mondializzazione sta inevitabilmente provocando reazioni di autodifesa locale, a volte iper-locale.

Contemporaneamente alcuni studi recenti di genetica e antropologia stanno raccontando che nelle Città più grandi le differenze genetiche e antropologiche tendono a diminuire molto, proprio come effetto dell’urbanizzazione: della condivisione di luoghi, spazi, abitudini, regole, lavori, ritmi, tradizioni meticciate.

In Italia dovremmo riuscire contemporaneamente a trovare presto soluzioni giuridiche più moderne e rispondenti ad una realtà oggettiva e influente (un milione di bambini e adolescenti figli di stranieri con le loro famiglie non possono essere lasciati in una condizione frustrante di attesa di un diritto essenziale ) ; e al contempo però dovremmo promuovere un grande e lungo impegno educativo e socioculturale formativo ( scuole e media ) che ci aiuti a riscoprire le nostre antichissime radici meticcie ( il Popolo Italiano è frutto storico millenario di continui arrivi di “Migranti” originari dall’Africa, dall’Asia, dal Nord Europa ) per capire finalmente che siamo stati grandi e importanti per il mondo intero proprio perché gli esseri viventi meticci e ibridi sono molto più ricchi di energie e di risorse fisiche e mentali. Non si tratta quindi e solo di accettare l’Altro che arriva, sforzandosi di “integrarlo”, ma dobbiamo accettare prima NOI Stessi assieme ai così detti ALTRI.

Con queste convinzioni e stato d’animo ho chiesto all’ On. Cecile Kashetu Kyenge nuova Ministra del’Integrazione (o dell’Inter-Azione come lei stessa vorrebbe definirsi  di rispondere a quattro domande che mi sembravano interessanti per provare a conoscere un po’ meglio le sue idee e le sue intenzioni. La ringrazio molto per la sua disponibilità in un periodo certamente molto impegnativo e difficile.



In Italia da quando è stata nominata Ministra per l’Integrazione è già stata intervistata molte volte e si sono scatenate polemiche di diverso tipo. Le sue 3 priorità dichiarate sono : la abolizione del reato di Clandestinità, la Cittadinanza Italiana ai bambini nati in Italia, la modifica di ruolo dei Cie. Secondo Lei in Italia i cittadini di origine straniera, gli-le Immigrati-e stanno peggio che in altri Paesi Europei (Francia, in Germania, in Spagna o in Inghilterra ) ? Se sì in che senso e per quali motivi ?

E’ utile iniziare da una premessa fondamentale: il Ministero per l’Integrazione dovrebbe lavorare in maniera trasversale e collaborativa con altri ministeri di competenza su tematiche specifiche. Rispetto ai temi posti in essere, ad esempio, molti riguardano gli Interni. Il mio ruolo è quello di lavorare su punti precisi mediando ed aprendo al dialogo con tutte le parti politiche. Ogni paese, poi, ha un percorso storico migratorio specifico e a se’, quindi, le interazioni sociali e politiche riguardano la storia interna sia del paese stesso, sia delle ondate migratorie che hanno determinato in quel contesto l’applicazione di peculiari modelli e politiche d’integrazione: per questo motivo non si possono usare categorie qualitative come peggio o meglio nel confronto con l’Italia.



La sua nomina da una parte è una oggettiva novità storica per l’Italia ( una donna ministro di origini straniere africane ) che dovrebbe essere considerata un segnale di modernità assieme all’altra Ministra Donna e straniera alle Pari Opportunità-Sport e Giovani (Josefa Idem di origini tedesche), dall’altra c’è il rischio o la sensazione che il tutto diventi una “foglia di fico”. Cosa ne pensa ?

Questo è certamente un momento storico e culturale importante per il Paese. Il cambiamento storico è già presente in Italia: la mia nomina, con quella della Idem, sono la conferma di un percorso di partecipazione politica all’interno delle istituzioni che è stato largamente condiviso e sostenuto: da qui non credo che si possa tornare indietro.



Siete state nominate Ministre per un Governo di coalizione di Destra, Centro e Sinistra, due Donne di origini straniere ma una viene dalla Germania e non sta provocando reazioni negative e lei viene dal Congo e sta provocando grandi impressioni : questo razzismo oggettivo in Italia che origini ha ?

L’origine è probabilmente dettata dalla poca conoscenza delle altre culture in generale e in particolare, per ciò che mi riguarda, dal fatto che raccolgo in me simbolicamente una serie di stereotipi, che, ovviamente, per il ruolo istituzionale che rivesto stanno saltando: ritengo che questo sia un bene per la cultura del paese.



Da Medico specialista come vede il Servizio Sanitario in relazione ai 5 milioni di cittadini di origine straniera : esistono dei problemi specifici di attenzione, di assistenza oppure i cittadini sono e dovrebbero essere considerati tutti uguali dalla Sanità Italiana e dalle Asl regionali?

Per poter essere considerati in modo paritario non bisogna confondere uguaglianza con equità. Ogni cittadino necessita di attenzione: per essere “considerato uguale all’altro” si deve garantire parità di diritti e doveri per ciascuno.

Nello specifico per i migranti bisognerebbe attivare un percorso di sensibilizzazione e corretta informazione sui servizi tenendo conto, inoltre, delle peculiarità dei bisogni degli anziani e di chi viene escluso dal sistema.



Credo che la forza, e spero anche l’efficacia, della Ministra Kyenge stia nel particolare abbinamento fra una forte determinazione e un approccio quasi chirurgico, scientifico, razionale ai problemi che si trova ad affrontare in un Governo oggettivamente anomalo ed in continuo equilibrio instabile. Lei sa che non può spingere troppo in alcune direzioni, sa che non può deludere, sa che vi sono spazi di mediazione e di cambiamento reale anche in ambiti giuridici. La sua calma ( apparente? ) e la sua fermezza stanno di fatto stupendo molti che non si aspettavano al Ministero dell’Integrazione di questo Governo, una donna, una donna di origine africana, una donna di origine africana dalla “forza tranquilla” ( come il Presidente francese Mitterand fece battezzare la campagna elettorale del Partito Socialista nel 1981 ). La formazione, la storia di molteplici impegni sociali, politici e istituzionali, il suo carattere potrebbero e dovrebbero permetterle di ottenere comunque dei risultati e come lei stessa dice in una delle risposte “da qui non si potrà tornare indietro”. Anche se proprio la nostra Storia antica, il nostro passato ci fa capire la nostra forza originaria meticcia.



Profilo. CECILE Kashetu KYENGE nasce nel 1964 in Congo. Dopo le scuole superiori, inizia a studiare nella facoltà di Farmacia all'Università di Kinshasa. Arriva in Italia nel 1983 con una borsa di studio e si laurea in Medicina e Chirurgia all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma discutendo una tesi in Pediatria, specializzandosi poi in Oculistica presso l'Università di Modena e Reggio Emilia, iniziando ad esercitare la professione di medico Oculista. Si sposa nel 1994 con un ingegnere italiano, ha due figlie adolescenti : vivono tutti a Castelfranco Emilia. Nel 2002 fonda l'associazione interculturale DAWA per la promozione della convivenza in Italia e della cooperazione tra l’Italia e l’Africa. Nel 2004 viene eletta in una circoscrizione del comune di Modena per i Democratici di Sinistra; in seguito diventa la responsabile provinciale del Forum della Cooperazione Internazionale ed immigrazione. Nel 2009 è eletta consigliere provinciale a Modena per il PD Partito Democratico ed entra a far parte della commissione Welfare e politiche sociali. Inoltre è responsabile regionale Emilia-Romagna delle politiche dell'immigrazione del PD. Dal settembre 2010 è portavoce nazionale della rete Primo Marzo giornata europea di Sciopero dei Migranti. Nel 2010 è scelta come testimonial nella campagna di sensibilizzazione sull'immigrazione realizzata dall'Ufficio di Roma dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM). Eletta deputato alla Camera il 25 febbraio 2013 per il PD in Emilia-Romagna. Subito dopo l'elezione al Parlamento promuove con altri firmatari una proposta di legge sul riconoscimento della cittadinanza ai figli degli immigrati nati sul suolo italiano. Dal 28 aprile 2013 è Ministra dell'Integrazione del Governo Letta.



*Gianguido PAGI Palumbo gianguidopagi@gmail.com - www.mondita.it

( Operatore Sociale – Scrittore - Presidente dell’ associazione MONDITA )



Ho il dovere e il piacere di ringraziare diverse persone che hanno reso possibile questa intervista, oltre alla Ministra stessa : Ornella Mollica ( Ufficio Stampa della Ministra ), Tiziana Bartolini ( Direttrice della Rivista NOIDONNE ), Abdessamad Eljouzi ( Presidente CGIM ), Paola Immi ( Forum nazionale Immigrazione PD ), Isabella Meomartini ( Giornalista italo francese ), Antonino Salibra ( Univ. di Ca Foscari Venezia ).

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®