Martedi, 08/05/2012 - Sinceramente, non ci capiamo più niente. Cioè, ci sforziamo di capire: tentiamo di leggere tra le righe, proviamo ad interpretare parole e paroloni, “pianti ministeriali”, battute spiritose (?), visi preoccupati, sopracciglia alzate e sguardi stupiti, risposte sibillino-furbettine del tipo “non ho capito la domanda”.
Noi invece non capiamo le risposte. Tutte. Rosse, verdi, gialle, blu. Anche indaco e violetto. Anche con le stelle.
Chi la vuol cotta e chi la vuol cruda.
In mezzo, noi cittadini, ormai arrabbiati neri come tori nell’arena, gonfi come tacchini e scalpitanti come cavalli pronti alla corsa.
Ma perché non riusciamo a cambiare le cose?
E’ vero che con Carla e famiglia che sgombrano l’Eliseo sentiamo in giro un’arietta più leggera - come dire - meno crucca.
E’ vero che con gli esiti delle nostre italiche amministrative crediamo un po’ di più nel rinnovamento, tipo atmosfera cambio armadi di fine stagione (eventualmente, eliminare anche le tarme…..).
Ma è anche vero che tutto questo “minestrone politico” di partiti, partitelli, liste civiche, movimenti vari e variegati con idee sfornate ogni nano secondo….. ce lo dobbiamo mangiare noi.
E pure digerire (magari dopo possiamo fare uso del santo bicarbonato di sodio).
Sarebbe bello capirci davvero qualcosa. E non venitemi a dire che voi cittadini avete capito.
Solo chi prepara il minestrone sa cosa ci infila dentro.
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