E' visitabile fino al 20 dicembre la mostra VÌOLA di Andi Kacziba a Milano che esplora le ragioni della violenza contro le donne a partire dalle immagini
E' visitabile fino al 20 dicembre (lunedì chiusa) la mostra VÌOLA di Andi Kacziba a cura di Sabino Maria Frassà allo Studio Museo Francesco Messina di Via San Sisto 4/A a Milano. E’ possibile prenotare una visita guidata gratuita con l’artista e/o il curatore mandando una mail a info@cramum.org In mostra 41 opere degli ultimi due anni di produzione di Andi Kacziba. Il comune denominatore è la ricerca di emancipazione e rinascita della donna nella società contemporanea. Il curatore e l'artista accompagnano lo spettatore in un percorso di crescita personale, che va dall'accettazione di sé (talee), dei propri sbagli (gemme) e vissuto (altare della sterilità); alla ricerca di una soluzione negli altri o in un "principe azzurro" (opera "Santa Veronica); alla conclusione che ci si deve salvare da soli, trovando in sé la forza di reagire, interiorizzare - e non cancellare - il proprio passato per costruire qualcosa di nuovo. Forte il dialogo con il Maestro Messina, le cui opere arricchiscono di contenuto il percorso: dall'invidia femminile (tutte le sculture femminili di Messina non incrociano lo sguardo di Santa Veronica, che è una sorta di autoritratto dell'artista. Santa Veronica è solo fissata dalle sculture maschili, sistemate in atteggiamento giudicante. Al primo piano i noti cavalli di Messina, simboleggiano il machismo della società contemporanea, che si contrappone all'altare della sterilità e alla de-responsabilizzazione di molti uomini di fronte agli impegni coniugali e di relazione con l'altro sesso.
Il Comune di Milano, la Fondazione Giorgio Pardi e all’associazione cramum, patrocinati da dell’Istituto Balassi-Accademia d’Ungheria in Roma hanno presentano VÌOLA di Andi Kacziba, curata da Sabino Maria Frassà. La mostra che ha luogo allo Studio Museo Francesco Messina di Via San Sisto 4/ a Milano (Via Torino) dal 10 al 20 dicembre, parla della reazione e della sopravvivenza delle donne alla violenza psicofisica. Per Andi Kacziba – ex modella ed ex fotografa di origini ungheresi, da anni in Italia – la nostra società è violenta anche nell’immagine e nel modo in cui rappresenta sé e le donne: "l’ossessione per l’infinita giovinezza e bellezza si scontra con il tempo biologico. Sempre più donne sono così portate a vivere il dramma della mancata o negata maternità". Chi subisce una violenza, per non soccombere, spesso si piega, modifica il proprio essere, fino quasi ad annientarsi. Questo "quasi", come ricorda il curatore della mostra Sabino Maria Frassà – “è la chiave di lettura della mostra: dall'inevitabile violenza, dall'inalienabile dolore ci si può risollevare e crescere. Per Andi Kacziba la violenza non è mai l’elemento generativo dell’esistenza umana. Lo è invece la forza di non piegarsi, di reagire ed essere diversi.” Andi Kacziba accoglierà i visitatori in un giardino segreto fatto di corde e ceramiche e creato all’interno della chiesa barocca di San Sisto, oggi sede dello Studio Museo Francesco Messina, nel cuore di Milano. Il “giardino” di Andi non è però un giardino dell’Eden, un luogo in cui rifugiarsi e fuggire dal mondo. E’ piuttosto il luogo in cui avere il coraggio di vedere sé e il Mondo per quello che sono, così da riuscire poi a ricomporli e a farli funzionare meglio. Centro di questo giardino “gotico” sono perciò Santa Veronica e i grandi Termitai. Se Santa Veronica rappresenta l’autoritratto della donna in attesa di un miracolo che la salvi, i Termitai rappresentano la rinascita che parte dalle proprie forze. “Come fanno le termiti per creare i loro grandi nidi” - ricorda il curatore della mostra - “Andi ha imparato che a volte per creare nuova materia vivente occorre partire dalla demolizione, digestione e metabolizzazione di ciò che è stato”.
ANDI KACZIBA
Nasce in Ungheria nel 1974 e dal 1997 vive e lavora a Milano. La sua avventura artistica, iniziata come modella e fotografa, l’ha portata a riflettere sulle problematiche legate alla donna e ai conflitti del corpo e della mente. La bellezza moderna spesso infatti porta le ragazze a distruggersi a causa di bulimia e anoressia per l’incapacità di accettarsi. Nel 2012 fonda con Sabino Maria Frassà il premio cramum. Dal 2009 ha esposto in mostre in Italia e all'estero. Nel 2015 le sue opere sono state esposte in Frangit Nucem (Palazzo Isimbardi di Milano), Mater (Palazzo del Governatore di Parma), Sale terarrum (Villa Litta) e Oltre (Istituto Italiano di Cultura a Budapest).
associazione cramum
cramum è nato come work in progress culturale nel novembre del 2012 per promuovere l'arte contemporanea in tutte le sue forme. L’associazione promuove e supporta i migliori giovani artisti che operano in Italia a prescindere dalla loro origine. L’obiettivo ultimo è mettere nelle condizioni questi talenti di vivere della propria arte. www.cramum.it | www.facebook.com/cramum/
Fondazione Giorgio Pardi
La Fondazione Giorgio Pardi lavora dal 2008 per migliorare la qualità della vita delle nuove generazioni. La Fondazione è un ente non-profit che ricorda il Professor Giorgio Pardi, combattendo la fuga di cervelli e sostenendo i migliori giovani in Italia. "Sapere, Saper Fare, Saper Essere. Gli italiani devono imparare a superare le divergenze e fare squadra per affrontare con successo un mondo sempre più complesso." www.amanutricresci.com
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