Redazione Venerdi, 03/04/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2015
MIGRANTI E MIGRATI è il nuovo progetto di VIANDANDO (associazione di Promozione Sociale per la promozione del viaggiare lento, in particolare cicloturismo, e dell’incontro tra persone e culture) che ha come obiettivo “affermare un approccio diverso alla questione dei flussi di persone in viaggio ed in arrivo, sempre più numerose, tramite la sensibilizzazione, la promozione del dibattito e la diffusione di una corretta informazione sui temi politici e sociali connessi alle migrazioni, ai migranti ed alle comunità di arrivo, all’integrazione ed all’assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni e della società civile”. Tra le principali attività di VIANDANDO è la realizzazione di imprese sportive, nella forma del viaggio, volte a catalizzare l’attenzione pubblica su tematiche di rilevanza sociale che creino occasioni di scoperta e conoscenza, legami e relazioni, offrendo la possibilità di esplorare realtà nuove e partecipare a progetti sociali. MIGRANTI E MIGRATI è partito con la “sua prima linea di azione”: #12.000km in bici, una raccolta di km (avviata a fine marzo si conclude a metà giugno 2015) aperta alla partecipazione di chiunque voglia pedalare e “donare” simbolicamente i km percorsi al progetto, le proprie riflessioni, scoperte e racconti. Informazioni sul funzionamento dell'iniziativa sono nel sito www.viandando.eu.
Anima e ideatrice di VIANDANDO è Gaia Ferrara, già protagonista del progetto di sensibilizzazione “1.200 km in bici per i Fantasmi di Portopalo”, realizzato nell’agosto 2014 per ricordare il naufragio di un barcone con 300 migranti morti nel 1996 a Portopalo di Capopassero. Gaia Ferrara nell’ambito di MIGRANTI E MIGRATI è partita il 27 marzo con due mete da raggiungere in bicicletta: una al sud (Molise, Puglia, Basilicata, Calabria) ed una al nord (Torino-Bologna-Firenze-Via Francigena fino a Roma) per un totale di circa 2000 km. Il progetto #12.000km in bici è realizzato con il patrocinio del CONI e di Federciclismo, la collaborazione di ARCI, Amnesty International e Libera.
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