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Mi ha colpito all’improvviso

Mi ha colpito all’improvviso

Famiglia Sentiamo l’avvocata - “…mi ha colpito all’improvviso con l’accetta, stavo mangiando al tavolo a colazione, poi mi ha trascinato in bagno, ha proseguito colpendomi un’infinità di volte..."

Napolitani Simona Mercoledi, 26/02/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2014

“…mi ha colpito all’improvviso con l’accetta, stavo mangiando al tavolo a colazione, poi mi ha trascinato in bagno, ha proseguito colpendomi un’infinità di volte, se non fossi riuscita a reagire mi avrebbe ucciso…”. Questo il racconto che la donna ha fornito al Giudice Minorile. Il Tribunale Penale ha dichiarato il marito colpevole del delitto di tentato omicidio aggravato e l’ha condannato alla pena di anni dieci di reclusione. Il Tribunale per i Minorenni ha dichiarato il padre decaduto dalla potestà genitoriale. Viene avviato il procedimento di separazione, da parte della moglie, nell’ordinanza presidenziale, resa dal Tribunale, si legge che nei confronti del marito è stata disposta la custodia in carcere con l’imputazione di tentato omicidio della moglie per avere l’uomo, all’interno dell’abitazione familiare e alla presenza del figlio minore di anni 6, colpito con un’ascia la moglie ferendola gravemente…per tale motivo è stata disposta dal Tribunale per i Minorenni la sospensione della potestà paterna sui due figli minori, dopo tali premesse, il Giudice della separazione: affida in via esclusiva i figli alla madre e dispone che il padre veda i figli nei tempi e con le modalità ritenute opportune dai Servizi Sociali ..e ove i figli lo richiedano….

Secondo i Giudici, la priorità da salvaguardare resta sempre e soltanto la ricostruzione del rap-porto padre /figli, a prescindere dai comportamenti del genitore.

Spesso, i figli rifiutano di incontrare il genitore, di cui ricordano comportamenti maltrattanti sulla loro madre, in questi casi l’Autorità Giudiziaria ritiene che “l’antitodo” per il minore sia proprio quello di avere un rapporto con la figura genitoriale di cui si ha timore, perché solo ripercorrendo il trauma, solo affrontando il padre violento, il minore può superare il dramma di ciò che ha vissuto, diversamente, una frattura netta con il genitore comporterebbe una ferita non più guaribile.

Una cosa sembra certa: quale garanzia di buona genitorialità può dare per il futuro un genitore che ha commesso atroci condotte? Quali garanzia di buona genitorialità può dare un genitore che ha causato un grave pregiudizio al figlio? Basta un programma di visite protette per far capire al padre le colpe di cui si è macchiato e per evitare il protrarsi di comportamenti inconsulti?

Forse solo uno stretto e serio programma di recupero della genitorialità e la verifica positiva di tale percorso può consentire un tentativo di ricostruzione del rapporto padre/figlio.



Avv. Simona Napolitani

simonanapolitani@virgilio.it

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