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Mettiamoci Una Pezza - città ai ferri corti: Urban Knitting da L'Aquila in Emilia

Mettiamoci Una Pezza - città ai ferri corti: Urban Knitting da L'Aquila in Emilia

un filo rosso fatto di pezze, di condivisione, di speranze, di urla, di sorrisi, di voglia di andare avanti, di appartenenza ad un'unica Italia.

Mercoledi, 03/04/2013 - Mettiamoci Una Pezza - città ai ferri corti: Urban Knitting da L'Aquila in Emilia



Lo scorso anno grazie ai media nazionali e internazionali, il progetto di Animammersa , “Mettiamoci una pezza” ha avuto risonanza mondiale.

La città di L’Aquila e la sua lenta ricostruzione tornavano sotto la lente d’ingrandimento della stampa, attraverso l’allestimento di più di seimila pezze sui monumenti del centro storico da salvaguardare o sulle brutture e il grigiore da eliminare. Il progetto continua per fare in modo che il prossimo 6 Aprile 2013 si accendano ancora i riflettori, ma questa volta anche sui territori colpiti dal sisma del maggio 2012, questa volta a Finale Emilia e a Mirandola.

Perché una zona rossa, ovunque si trovi, è questione di tutti.

“Mettiamoci una pezza” vuole creare un filo rosso che accomuni i territori colpiti da disastri naturali , per portare i nostri riflettori e la nostra azione collettiva ovunque sia necessario un ponte unico di attenzione, di buone prassi, di buone politiche.

Per questo anche alcune donne di Tricesimo si sono mobilitate. L’associazione “Le nuove querce” ha condiviso il progetto e sul carro sono salite le donne dell’associazione “Insieme Per”e le “Nonnine” della Casa di Riposo. Risultato una enorme valigia e un pacco di pezze che sono già state recapitate a Finale Emilia e che verranno esposte insieme alle centinaia di altre arrivate da tutto il mondo. Cito la descrizione dell’evento fatta da Luna Malaguti della redazione di Mumble: (giornale a gratis creato da giovani della Bassa Modenese e non solo che compie in questi giorni 4 anni): “Ecco, Finale Emilia, il 6 aprile prossimo, sarà come Arlecchino. Vestita a festa dai mille colori portati dal progetto Mettiamoci una pezza, in occasione del quarto anniversario del sisma che scosse L’Aquila nel 2009. Il costume più bello, per i colori e per il significato. Sì perché la mamma di Arlecchino non ce li aveva i soldi per fare a suo figlio un vestito nuovo, e non poteva neanche farla franca facendogli indossare una felpa con sopra un indiano e facendogli due righe in faccia. Ma la storia vuole che ogni abitante del paese contribuisce con un pezzetto di stoffa colorata e la mamma di Arlecchino riesce a confezionare un vestito raffazzonato, ma bellissimo, coloratissimo: unico.” e noi di Tricesimo col cuore ci attacchiamo le nostre pezze!

Antonella Iaschi

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