Giù le mani - Da Milano ‘Alt ilcorpoèmio’, una mostra in progress e itinerante proposta da Quintocortile, insieme all’invito a mandare altre opere
Donatella Airoldi Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2008
Gli attuali tentativi da parte di molti di revisionare leggi che si davano per acquisite come la 194 e la mattanza giornaliera di donne, mogli, amanti, compagne, devastate e uccise quasi sempre dai loro stessi uomini di casa, hanno indotto Quintocortile, galleria d’arte contemporanea di Milano, con la collaborazione delle artiste Mavi Ferrando, Nadia Magnabosco, Silvia Cibaldi, Antonella Prota Giurleo, Marilde Magni, Gretel Fehr a lanciare un appello a tutte le artiste per costituire una raccolta d’arte che esprima e renda concreto il profondo dissenso che sta oggi propagandosi tra le donne e denunci al contempo una cultura che ancora vuole e vede le donne come vittime per eccellenza di violenze e omicidi quotidiani (veri o consumati a livello di massa nelle fiction televisive sempre più specializzate nei primi piani ravvicinati di donne massacrate).
Rivisitando l’antico slogan di battaglie vinte, ‘il corpo è mio e me lo gestisco io’ si è riformulata la frase emblematica: ‘Alt - ilcorpoèmio’.
Vorremmo non vedere più sfregi sulle labbra delle donne, vorremmo non aver più pugnalate nel ventre, vorremo viaggiare con il nostro corpo, al sole o di notte, senza avvoltoi nel cielo che sibilano. Vorremmo essere ribelli.
Le opere della mostra vivono di un’intensità espressiva contagiosa. Sono cromaticità forti, opere in cui scopri una sensibilità in fase reattiva a vortice acceso, una sottile membrana fragile e fortissima ad un tempo. Sono corpi quasi inafferrabili, possenti, grintosi che sfidano gli eccessi e i dolori. A volte sono semplici cenni di esistenze fugaci e appena accennate come se la cancellazione potesse diventare uno strumento di affrancamento. Fotografie di luoghi angusti con corpi impercettibilmente vessati con il senso di una violenza invisibile che assorbe il colore nero. E sono piccole fanciulle con il vestito bianco e gocce di sangue che si svuotano sui candidi vestiti ricamati.
E’ l’Alt urgente sprigionato e tramandato dalle opere di tante artiste che non vogliono tacere.
La mostra, di cui si è svolta la prima tappa nel mese di aprile a Quintocortile, sarà itinerante e in progress e potrà essere richiesta da Gallerie, Istituzioni, Associazioni, Fondazioni, Centri Donna.
Le artiste potranno partecipare inviando le loro opere entro il 30 maggio. Per informazioni: quintocortile@tiscali.it. Nel sito www.women.it/oltreluna sono pubblicate le opere giunte fino ad ora.
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