Sabato, 12/01/2019 - Quattro anni di differenza lo distaccano dal primo grande artista e cartellonista della storia dell'Arte e dell'Arte Pubblicitarie, l'immenso Henri de Toulouse-Lautrec, nato nel 1868, ma anche la stella del triestino Leopoldo Metlicovitz fu di prima grandezza, in un campo a tutt'oggi, ancora up-to-date.
Fu maestro ed amico dell'altro triestino, Marcello Dudovich, ma a differenza di lui e degli altri (pochi) riconosciuti ed ancora ricordati padri del cartellonismo pubblicitario, Leonetto Cappiello, Adolf Hohenstein, tanto per citarne altri due, Metlicovitz è stato a poco a poco dimenticato.
Sia lui che Dudovich molto lavorarono soprattutto nell’ambito milanese delle Officine Grafiche Ricordi. Era il grande periodo del Liberty, un -ismo di arti anche applicate, uno degli ultimi, più belli, più celebrati in tutta Europa ed oltre, tra Austria (Jugendstil), Art Nouveau (Francia), Stile Floreale (Italia).
Ma ora, per fortuna, alla grande mostra che il Comune di Trieste aveva dedicato a Dudovich nel 2002-2003, si aggiunge la bella rassegna che si propone di celebrare la figura e l’opera di Leopoldo Metlicovitz nel 150° anniversario della nascita, attraverso l’esposizione di oltre settanta manifesti di grande formato, alcuni dipinti e decine di esempi di grafica cosiddetta 'minore' ma non certo 'tale', come copertine, cartoline, spartiti.
Molto ammirato e riprodotto, nel tempo, il fecondo artista, tanto laborioso quanto modesto e schivo, non godette mai, né di un’attenzione, né di una fortuna critica pari a quelle dell’amico-allievo-rivale Dudovich. Ed è dunque doveroso e giusto riaffermare oggi la validità della sua arte, soprattutto grazie all’ampia selezione di manifesti provenienti dal Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso, dove la mostra sarà riproposta nella prossima primavera.
La rassegna, a cura dello storico dell’arte e scrittore Roberto Curci, è allestita in due importanti istituzioni museali triestine: il Civico Museo Revoltella - magnifico 'contenitore' di capolavori internazionali, di cui occupa gli spazi del pianterreno - della Sala Scarpa e del quinto piano della Galleria ed il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, dove è ospitata, nella Sala Attilio Selva al pianterreno, la sezione dedicata ai manifesti per opere e operette.
E' corredata da un raffinato catalogo, èdito per i tipi di Lineadacqua, e curata dallo stesso Roberto Curci e da Marta Mazza, direttrice del Museo Nazionale Collezione Salce.
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