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Metà di un sole giallo

Metà di un sole giallo

Recensione dell'ultimo libro di Chimamanda Ngozi Adichie, appassionante romanzo corale ambientato al tempo della Guerra Civile Nigeriana del 1967.

Martedi, 09/04/2013 - Nella Nigeria degli anni '60, Ugwu è un tredicenne che lascia il villaggio natale per prestare servizio come domestico nella casa di Odenigbo, professore universitario dalle forti aspirazioni rivoluzionarie. Ugwu è inizialmente smarrito in quella casa "di carne tutti i giorni e pavimenti freschi", ma la sensazione dura poco, sostituita da un forte senso di gratitudine nei confronti di Odenigbo. Alla tranquillità della vita domestica si alternano i racconti di due impetuose storie d'amore drammaticamente intrecciate: da una parte quella di Odenigbo e della sensuale Olanna, dall'altra la passione tra Kainene, la sarcastica sorella di Olanna e Richard, cultore dell'arte Igbo-Ukwu giunto da poco a Lagos per scrivere un libro sulla Nigeria. Sembrano gli ingredienti di un romanzo borghese venato d'esotismo. Invece scoppia la Guerra Civile Nigeriana e lo sconvolgimento sarà tale da perdonare ogni altra cosa...le aspirazioni alla creazione di una Repubblica del Biafra, nella quale avevano creduto anche i nostri protagonisti, verranno tradite e il conflitto, con la sua scia di morti e devastazioni, sarà un fardello che ognuno affronterà in maniera intensa e inaspettata.

Vincitore dell'Orange Broadband Prize nel 2007, Metà di un sole giallo è un romanzo in cui memoria storica, biografica (i nonni dell'autrice morirono nel corso della guerra) e finzione letteraria si armonizzano perfettamente, lasciando al lettore la sensazione che l'auspicio dell'autrice sia andato a buon fine:"non dimenticare mai".

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