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Meno lavoro e meno diritti

Meno lavoro e meno diritti

FIOM - Barbara Pettine della Fiom illustra i dati della crisi come emergono dalla lettura dei dati Istat

Lunedi, 08/11/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2010

“Il livello di preoccupazione per la perdita dei posti di lavoro si unisce alla constatazione che è in atto una strategia tesa a mettere in discussione tutti i diritti acquisiti. Questo per le donne ha un effetto ancora più pesante se solo si considera che negli ultimi 24 mesi 104mila donne sono scomparse dall’industria: corrisponde al 46% del calo dell’occupazione totale e il 92% del calo industriale del Nord”. Barbara Pettine della Fiom illustra i dati della crisi come emergono dalla lettura dei dati Istat e spiega perché l’allarme trova conferma nei provvedimenti all’esame del Parlamento. “Se fossero approvate le norme proposte dal governo si aprirebbe la strada alla contrattazione individuale con la possibilità di deroghe certificate e di scegliere l’arbitrato rinunciando alla possibilità di rivolgersi al giudice del lavoro. In sostanza sarebbero aggirati i contratti nazionali e si aprirebbe la strada ad una giungla contrattuale in cui i più deboli sono destinati a soccombere. A quest’attacco governativo corrisponde la strategia di Federmeccanica e Confindustria di distruzione dei Contratti nazionali attraverso le deroghe contrattate con accordi separati a cui purtroppo Cisl e Uil prestano il fianco. E i più deboli, evidentemente, sono i lavoratori che non potranno rifiutare quelle deroghe nel momento in cui troveranno un lavoro. Non si può spacciare per libertà di scelta quella che è destinata a tramutarsi in una deregolamentazione del mercato del lavoro. Le donne, che già sopportano il doppio carico di lavoro con la famiglia, sono colpite più degli uomini da malattie professionali perchè le postazioni e i ritmi di lavoro non sono a misura del corpo delle donne - continua Pettine - e su di loro incombe la prospettiva dell’aumento dell’età pensionabile, così come nel Pubblico Impiego. Occorre una mobilitazione particolare delle donne e per questo abbiamo voluto segnare anche con nostre parole d’ordine la grande manifestazione nazionale della Fiom dello scorso 16 ottobre a Roma.”                                                             (T. B.)



(8 novembre 2010)

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